Raffaele Marra ha deciso di parlare. Dal carcere di Regina Coeli, dove è rinchiuso dallo scorso 16 dicembre in seguito all’accusa di corruzione, l’ex braccio destro di Virginia Raggi ha cambiato idea ed è pronto a raccontare agli inquirenti la sua versione su ciò che accadeva al Campidoglio, almeno fino a un mese e mezzo fa.
In base alle indiscrezioni la decisione sarebbe stata presa giovedì notte, subito dopo l’interrogatorio fiume del sindaco, nel corso del quale Raggi lo avrebbe scaricato una seconda volta, aggravando la sua posizione giudiziaria. Secondo quanto riportato da Repubblica, la prima cittadina avrebbe infatti accusato l’ex capo del personale di un reato, sostenendo di essere stata tradita nella fiducia, indotta al falso, mentre lui abusava del potere di veicolare la nomina del fratello, Renato Marra, garantendogli quel vantaggio patrimoniale (20mila euro di aumento di stipendio annuo) di cui lei sarebbe stata ignara.
Marra dovrebbe essere interrogato già nel corso della settimana. Le accuse che pendono su di lui non sono leggere: corruzione per gli affari immobiliari con il costruttore Scarpellini e abuso d’ufficio nell’ambito del filone d’indagine che coinvolge anche Raggi per la nomina di Renato Marra al vertice del dipartimento Turismo. Sarà in quell’occasione che il deus ex machina del Campidoglio darà al Procuratore aggiunto Paolo Ielo la sua versione dei fatti.
Un ruolo fondamentale potrebbero averlo le chat tra i due protagonisti: “Penso che quelle chat che ora sono finalmente tornate nella disponibilità della difesa e che sto esaminando vadano lette e considerate nel loro insieme – osserva l’avvocato Scacchi, difensore di Marra – perché solo allora si potrà rispondere alla domanda sul ruolo avuto da Marra nella partita delle nomine e sul grado di consapevolezza della Sindaca che, scopriamo ora, incredibilmente nulla avrebbe saputo”. All’interno di quelle comunicazioni ci sarebbe, secondo la difesa, la prova che dimostrerebbe che Raggi fosse al corrente di tutto.