E’ l’iPhone7, non i tablet (che peggiorano) o i Macbook (che migliorano), a far volare i conti Apple. Il gruppo di Cupertino ha chiuso un trimestre record riportando a crescere le vendite del cellulare-simbolo. I profitti del gruppo sono risultati in leggero ribasso del 2,6% a 17,89 miliardi di dollari ma gli utili per azione di 3,36 dollari hanno superato i 3,21 dollari previsti.
Nei primi tre mesi dell’esercizio fiscale i ricavi si sono attestai a 78,4 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 75,9 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente. La spinta come detto è arrivata dalle vendite di iPhone che hanno raggiunto 78,3 milioni di unità, contro i 74,8 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. È il record assoluto per Apple.
Il prezzo medio di vendita degli iPhone è stato di 695 dollari, salito dai 691 dollari di un anno fa, un record trainato dal modello 7 Plus, dove gli acquisti sono lievitati del 55% a 24,55 milioni di unità, facendo raggiungere un totale di 78,3 milioni di prodotti. Le entrate dagli smartphone sono salite del 5% a 54,38 miliardi e la divisione Servizi che include App Store, Apple Pay e iCloud che ha registrato a sua volta un incremento del 18% a 7,17 miliardi.
Come si diceva, i conti sono migliorati grazie a iPhone e ai servizi business di Apple. Le App che erano date per morte spingono in alto i profitti; migliorano anche i computer Mac, con 5,4 milioni di unità contro 5,3 milioni del 2016. Non si vede invece segno di ripresa per i tablet: continua il calo dell’iPad: 13,1 milioni, contro 16,1 milioni, in calo del 19%.