Serve una bad band capace di affrontare l’enorme massa di crediti deteriorati delle banche del Vecchio Continente. Parlando in numeri, a livello aggregato si tratta di 1.000 miliardi di euro di Npl per i quali il presidente dell’autorità bancaria europea (Eba) Andrea Enria, propone una soluzione.
La sua proposta prevede che le banche, secondo la proposta, trasferiscano i crediti alla bad bank al loro valore di mercato e la differenza fra gli attuali prezzi e il valore reale potrebbe essere teoricamente esente dall’aiuto di stato e coperta, ad interim, dalla stessa Bad bank e da investitori privati.
Se nel corso di un lasso di tempo prefissato, la bad bank non riuscirà a cedere a sua volta questi crediti, gli istituti bancari europei dovranno riprenderseli e assorbire le perdite attraverso la ricapitalizzazione preventiva dei singoli stati membri. Una misura che andrebbe di pari passo con il bail in e che dunque comporterebbe perdite sugli azionisti. Non ci sarebbe così una mutualizzazione dei rischi sugli altri stati dell’Unione.