Unicredit chiuderà il 2016 con una perdita di 11,8 miliardi di euro. Questa la stima comunicata dalla società attraverso una nota diffusa al termine del consiglio di amministrazione che ha esaminato i risultati preliminari.
La banca milanese sottolinea che: il ”gruppo ha preso in considerazione una serie di ulteriori svalutazioni una tantum pari a circa 1 miliardo di euro, che si attende verranno contabilizzate nell’esercizio 2016”.
“Tali poste una tantum – precisa l’istituto – derivano principalmente da una maggiore svalutazione della quota nel Fondo Atlante, di alcune partecipazioni e imposte differite attive (DTA) dovute a differenze temporali e dai contributi straordinari al Fondo di Risoluzione Nazionale”.
Le nuove svalutazioni si aggiungono ai 12,2 miliardi di poste non ricorrenti già annunciati lo scorso 13 dicembre 2016.
A causa delle spese straordinarie sostenute, Unicredit prevede dunque di registrare una perdita pari a 11,8 miliardi di euro. Al netto di queste partite una tantum, secondo quanto precisato dalla stessa banca, il risultato economico netto del gruppo nel 2016 sarebbe stato positivo.
Il Cet1, che oggi non è in “linea per circa il due percento con il requisito di capitale applicabile al 31 dicembre 2016”, è stato confermato sopra il 12,5% nel 2019. Il deficit verrà infatti colmato grazie alla sottoscrizione dell’aumento di capitale che, secondo le previsioni, dovrebbe concludersi prima del 10 marzo. Infine UniCredit conferma che i risultati preliminari consolidati dell’esercizio 2016 saranno sottoposti all’approvazione del Consiglio di Amministrazione e comunicati il 9 febbraio 2017.
I risultati arrivano dopo una giornata borsistica molto difficile per il titolo Unicredit che ha chiuso la seduta odierna con un rosso pari al 5,45%.