Juventus-Milan, atto terzo. Dopo gli scontri di campionato e Supercoppa, ecco quello di Coppa Italia, il primo stagionale nel catino dello Stadium. Dall’ultima volta a Doha è passato solo un mese, eppure gli scenari sembrano essere drasticamente cambiati. I bianconeri, complice la sconfitta di Firenze, hanno ritrovato gol e spettacolo contro la Lazio e sono pronti a fare la voce grossa per vendicarsi di quella serata di dicembre.
I rossoneri invece, pur crescendo nelle prestazioni, hanno perso molti punti e si attaccano alla Coppa Italia con molta più forza di quanto non avrebbero immaginato. Si gioca in gara secca, proprio come in Supercoppa, e se questo può dare forza al Milan (sempre vincente nei due precedenti), può fungere da stimolo anche per la Juve, vogliosa di vendicare quella che, ad oggi, è la sconfitta più bruciante della stagione.
“Non parlerei di vendette ma certo è una partita importante – ha glissato Allegri – Loro giocano molto bene e anche contro il Napoli, pur perdendo, hanno offerto un’ottima prestazione. Hanno calciatori importanti come Suso e Bonaventura, inoltre sono sempre pericolosi sulle ripartenze e noi dovremo essere bravi a gestire questo aspetto. Teniamo molto a questa sfida, vogliamo vincere la terza Coppa Italia consecutiva, cosa mai fatta da nessuno nella storia del nostro calcio”.
Se il tecnico bianconero mostra fiducia, anche il collega rossonero non è da meno. Gli ultimi risultati (5 punti in altrettante partite, 1 sola vittoria) hanno complicato la classifica, paradossalmente però il gioco è migliorato molto e poi contro la Juve, si sa, è sempre una gara a sé.
“La sconfitta col Napoli ci ha lasciato un po’ di amarezza ma non dobbiamo dimenticare la grande prestazione offerta – ha spiegato Montella – Ora ci giochiamo le nostre chance in Coppa Italia, competizione alla quale teniamo molto sia noi che i dirigenti. Sappiamo che sarà difficile e che loro allo Stadium si trasformano ma anch’io ho un buon ricordo di quel posto: ci ho vinto 2-1 con la Fiorentina…”. La partita delle parole, insomma, è finita in parità.
Adesso sarà il campo a dire che conquisterà quella vera. Rispetto alla vittoria sulla Lazio Allegri cambierà qualcosa sia a livello tattico che di uomini: il 4-3-3 scelto però segna comunque un’inversione di tendenza rispetto al recente passato, quando il 3-5-2 la faceva da padrone. Davanti a Neto sarà dunque difesa a 4 con Barzagli, Rugani, Bonucci e Alex Sandro, con Sturaro, Pjanic e Rincon a centrocampo e il tridente Cuadrado-Mandzukic-Dybala in attacco.
Pochi cambi anche per Montella, che risponderà con Donnarumma tra i pali, Abate, Romagnoli, Paletta e Antonelli nel reparto arretrato, Kucka, Locatelli e Bertolacci in mediana, Suso, Lapadula (leggermente favorito su Bacca) e Bonaventura nel tridente offensivo.
Non convocati Evra e Niang, entrambi alle prese con le note vicende di mercato. Il terzino bianconero deve decidere se lasciare subito Torino (Marsiglia in pole) o aspettare la fine della stagione, l’attaccante rossonero se accettare o meno la corte di Genoa (in ballo uno scambio di prestiti con Ocampos o, in alternativa, Lazovic) e Torino (Cairo ha però posto il veto sia su Ljajic che su Iago Falque) o qualche club di Premier League. Ci sarà invece Gerard Deulofeu: il transfer è arrivato ieri, giusto in tempo per salire sul pullman in direzione Torino e mettersi a disposizione di Vincenzo Montella.