Dieci sopravvissuti, di cui 9 recuperati, cinque corpi senza vita tutti identificati e 23 dispersi ufficiali: è questo il bilancio attuale della tragedia dell’hotel Rigopiano, travolto mercoledì da una valanga. Le ricerche dei superstiti continuano senza sosta. Dei 10 già individuati, 9 sono stati estratti vivi durante i soccorsi. Non si conoscono, al momento, le condizioni della decima persona, nè se questa sia effettivamente sopravvissuta. La speranza resta accesa per i 23 dispersi. Intanto sono state identificate tutte e cinque le vittime: il piccolo Edoardo Di Carlo, salvato e ricoverato in ospedale, dopo aver perso la mamma Nadia Acconciamessa (il cui corpo è stato riconosciuto nel pomeriggio) è rimasto anche senza il papà Sebastiano Di Carlo, dato per disperso fino alla tarda serata, poi riconosciuto.
I vigili del fuoco hanno confermato che da sotto la neve arrivano “altri segnali”. Venerdì il miracolo quando, dopo 43 ore di silenzio, i soccorritori hanno individuato e tratto in salvo la moglie di Giampiero Parete – il primo a dare l’allarme – e i due figli: i primi sopravvissuti tirati fuori dalla neve. Le storie dei superstiti sono drammatiche. “Tenevo mia moglie per mano, poi non mi ha più risposto”, ha raccontato Giampaolo Matrone, uno degli ultimi salvati, mentre a Farindola continuano incessanti le ricerche, ostacolate da neve e nebbia.