“Grillo vince se denuncia il male, non se prova a governare. Quei ragazzi sono già divisi, si odiano tra gruppi dirigenti, fanno carte e firme false per farsi la guerra. Ma sono un algoritmo, non un partito. Lui è il Capo di un sistema che ripete ai seguaci solo quello che vogliono sentirsi dire, raccogliendo la schiuma dell’onda del web”. E’ durissimo e sarcastico l’attacco che il segretario del Pd, Matteo Renzi, in un’intervista a “la Repubblica” riserva a Beppe Grillo e al Movimento 5 Stelle.
Ma Renzi parla anche di elezioni politiche, delle prossime battaglie, di banche e di voucher.
Sul ritorno al voto “io non ho fretta, decidiamo quel che serve all’Italia,senza ansie ma anche senza replicare il 2013, dove abbiamo pagato un tributo elettorale al senso di responsabilità del Pd” sostiene Renzi che spiega: “Per me essere di sinistra è anche innovare: essere garantisti sulla giustizia, abbassare le tasse, non andare necessariamente a rimorchio del sindacato che contesta ideologicamente i voucher e poi li usa”.
Nell’intervista il segretario del Pd parla anche di banche e dice: “Non vedo l’ora che parta la commissione d’inchiesta per fare chiarezza sulle vere responsabilità, dai politici ai manager e ai controllori istituzionali. Il caso Etruria ci è costato molto, ma abbiamo fatto tutto quello che andava fatto. Abbiamo commissariato la banca e mandato a casa gli amministratori, compreso il padre della Boschi. Etruria è l’unica banca sanzionata due volte. Vedremo chi sarà condannato e chi no”.