Ancora in fermento Piazza Affari, anche se le Borse frenano l’entusiasmo in attesa dei primi dati macro in arrivo dagli Usa (l’indice della fiducia) e dei dati sull’inflazione che la Germania annuncerà solo alle 14. Ma favorisce il Toro l’euro che si indebolisce a 1,039 su dollaro da 1,045 del giorno prima.
A Milano l’indice Ftse Mib sale alle 12 dello 0,3% attorno a quota 19.600. In terreno positivo anche gli altri mercati europei: Parigi 0,4%, Francoforte +0,1%, Madrid +0,3%. Londra, nella prima seduta del 2017, guadagna lo 0,3%.
Attorno alle 11,30 il differenziale di rendimento tra Btp e Bund sul tratto a 10 anni si attesta a 158 punti base dai 156 del finale di seduta e, in parallelo, il tasso del decennale sale a 1,82% da 1,75% dell’ultima chiusura.
A dicembre il tasso di disoccupazione in Germania è rimasto stabile al 6%, in linea alle previsioni degli analisti. L’attenzione, tuttavia, è rivolta alla lettura preliminare dell’inflazione tedesca. Per gli economisti di Intesa, sulla base dei dati diramati finora dai singoli Laender l’indice dei prezzi al consumo il mese scorso dovrebbe essere salito dello 0,6% su base mensile, con un’inflazione armonizzata all’1,3%. Secondo il consenso, invece, la stima dovrebbe evidenziare un’accelerazione all’1,5% tendenziale a dicembre in forte crescita rispetto allo 0,8% di novembre.
Nel primo giorno di negoziazioni del 2017 il greggio tocca i massimi degli ultimi 18 mesi sull’auspicio che l’accordo tra i paesi Opec e non Opec per i tagli alla produzione, efficace dall’1 gennaio, possa frenare l’eccesso di offerta. Il Brent balza del 2,20% a 58,07 dollari al barile poco sotto il massimo di 58,37 dollari. Il Wti Us guadagna il 2,33% a 54,97 dollari. Eni è in rialzo dello 0,4%. Saipem +0,5%.
Volano i bancari europei (indice Stoxx +1,89%). Tra i singoli titoli, Credit Suisse e Bank of Ireland sono tra i migliori del paniere europeo. Nel listino italiano prosegue il rally di Banco BPM (+6,72% a quota 2,668 euro). La Banca sarebbe pronta a cedere 640 milioni di euro di crediti in sofferenza. A spingere i prezzi le manovre per costituire un nocciolo duro di soci stabili.
Tra le altre banche, Unicredit perde lo 0,3%, Ubi Banca +3,5%, Mediobanca +1,9%, Intesa Sanpaolo +0,6%. Unipol Sai sale dell’1,8% e Azimut del 3%.
Avanza Fiat Chrysler (+2,9%) sui massimi dall’ottobre 2015 a 9,22 euro. Ieri sera il ministero dei Trasporti ha comunicato che a dicembre le immatricolazioni di automobili in Italia sono salite del 13,05% anno su anno, a 124.438. I marchi Fiat Chrysler chiudono il mese con un aumento del 14,1% a 36.894 autoveicoli, quota di mercato al 29,65%. Brembo +1%. CNH Industrial +1%.
Pesanti le utilities, penalizzate dalla salita dei rendimenti delle obbligazioni: Enel-0,7%, Atlantia -1%. In discesa anche Mediaset (-2%) e Telecom Italia (-0,5%). Luxottica perde l’1%.