Sfida a distanza per il secondo posto. Per ora, realisticamente parlando, può essere solo questo l’obiettivo di Roma e Napoli, tanto staccate dalla capolista Juve quanto vicine tra loro. Ecco perché il turno infrasettimanale, che le vedrà impegnate con Chievo e Fiorentina, non va assolutamente sbagliato, pena il complicarsi di una classifica già abbastanza così. Il match più delicato e ricco di fascino è senza dubbio quello del Franchi, che vedrà contrapposti i viola di Paulo Sousa agli azzurri di Sarri.
Momenti diametralmente opposti quelli delle due squadre: il Napoli s’è rilanciato sia a livello di classifica che di gioco, la Fiorentina invece ha perso molto terreno ed è sprofondata nella mediocrità. Nessun commento (come da brutta abitudine, del resto, alla vigilia) da parte del tecnico partenopeo, diversi spunti invece sulla sponda viola, che vede il match odierno come una sorta di ultima spiaggia per risanare la stagione.
“Loro sono forti in tutti i reparti ma noi abbiamo già dimostrato di poter battere squadre superiori – ha ringhiato Paulo Sousa. – Avremo bisogno di tutto l’aiuto dei tifosi, stiamo cercando di fare il massimo per crescere e avere più continuità di rendimento”. Il problema è che il popolo fiorentino non la pensa così e ha indicato proprio nel portoghese, oltre che nella famiglia Della Valle, il principale colpevole. Le sconfitte con Genoa e Lazio hanno impedito un salto di qualità che avrebbe riportato i viola in piena bagarre Champions, a testimonianza di una squadra sempre sul punto di svoltare senza mai riuscirci davvero.
Il Napoli invece ha messo la freccia e punta con decisione la Roma di Spalletti, anche se sa che, molto probabilmente, dovrà aspettare altre giornate per tentare il sorpasso. Vincere al Franchi, comunque, sarebbe davvero importante e Sarri lo sa bene: non a caso, complice l’imminente sosta natalizia, azzererà il turnover confermando il 4-3-3 già visto col Torino. Davanti a Reina spazio a Hysaj, Chiriches, Albiol e Ghoulam, con Zielinski, Diawara e Hamsik a centrocampo e il tridente Callejon-Mertens-Insigne in attacco.
Sousa, costretto a rinunciare nuovamente a Borja Valero, risponderà con un 4-2-3-1 con Tatarusanu tra i pali, Salcedo, Gonzalo Rodriguez, Astori e Milic nel reparto arretrato, Vecino e Badelj in mediana, Chiesa, Ilicic e Bernardeschi sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Kalinic.
Più agevole, almeno sulla carta, il match della Roma, impegnata all’Olimpico contro il Chievo. Forse per questo, più che sulla squadra di Maran, la stampa romana ha preferito concentrarsi sul futuro di Spalletti, tornato in bilico dopo le rivelazioni a France Football, nel quale il tecnico ribadiva la volontà di lasciare in caso di stagione senza trofei.
“Ho solo ripetuto ciò che dico sempre, io lavoro per vincere e se non ci sono i presupposti per farlo andrò via – ha spiegato in conferenza stampa. – Poi chiaramente valuteremo anche altre cose: la crescita dei giocatori, il clima dello spogliatoio, il fatto che 81 punti in 36 partite li fanno solo i grandi club. Non ci vedo niente di strano nel mio modo di ragionare, anzi sarebbe molto più scorretto dire ‘non ho vinto ma ora fatemi 5 anni di contratto’. Ora però pensiamo al Chievo, è una partita fondamentale”.
La Roma dovrà affrontarla con due assenze pesantissime: De Rossi (problemi al polpaccio sinistro) e Manolas (lesione muscolare) non sono a disposizione. Spalletti dovrà fare di necessità virtù e schiererà un 4-2-3-1 con Szczesny in porta, Bruno Peres, Rudiger, Vermaelen ed Emerson in difesa, Nainggolan (recuperato in extremis) e Strootman a centrocampo, Salah, Perotti ed El Shaarawy sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Dzeko.
Maran, rinfrancato dai successi con Palermo e Sampdoria, risponderà con un 4-3-1-2 con Sorrentino tra i pali, Frey, Dainelli, Gamberini e Spolli nel reparto arretrato, De Guzman, Radovanovic e Izco in mediana, Birsa dietro la coppia d’attacco Meggiorini-Pellissier.