Ora è ufficiale, la Nigeria ripagherà i debiti accumulati negli anni nei confronti delle joint-venture per la produzione del petrolio, fra cui spiccano Eni e FederPetroli.
Il Ministro del petrolio, Emmanuel Ibe Kachikwu, aveva dichiarato il mese scorso che sarebbero stati corrisposti ai creditori 5.1 miliardi di dollari, 1.7 miliardi in meno rispetto all’ammontare complessivo di debiti.
Come contropartita, grazie all’intesa raggiunta fra il Paese africano e le varie joint-venture, saranno sbloccati nuovi investimenti per il paese membro dell’Opec. Negli ultimi anni la Nigeria ha dovuto affrontare numerose difficoltà nel saldare i conti con le major visto il pesante calo dei prezzi del greggio, oltre ad aver registrato un calo dal picco di produzione a 2,2 milioni di barili al giorno dello scorso ottobre sulla scia dei persistenti attacchi da parte di militanti agli oleodotti nel Delta del Niger. L’output del Paese si aggira intorno a 1,8 milioni di barili. Inoltre le raffinerie petrolifere lavorano ancora al 23% della loro capacità totale e la produzione del Paese non è sufficiente a soddisfare la stessa domanda nazionale.
Gli obiettivi primari dell’economia nigeriana per il prossimo anno sono: assicurarsi una pace duratura nel Delta del Niger, ottenere finanziamenti esteri per il comparto petrolifero e migliorare le infrastrutture nazionali di raffinazione.