“Mi chiamo Sergio Zanotti e da sette mesi sono prigioniero qui in Siria. Prego il governo italiano di intervenire nei miei confronti prima di una mia eventuale esecuzione”
Queste le parole pronunciate da un cittadino italiano, originario di Brescia, in un video diffuso dal sito russo Newsfront. Secondo la stessa fonte, l’uomo sarebbe da sette mesi nelle mani di un gruppo non identificato in Siria.
L’Unità di crisi della Farnesina fa sapere che le autorità italiane conoscevano l’esistenza del video da sette mesi e sono già al lavoro sul caso.
Nel video si vede Zanotti, con una lunga barba e vestito con una tunica bianca, in ginocchio all’aperto tra alcuni ulivi. Alle sue spalle un uomo vestito di nero e con il volto coperto che tiene puntato sull’ostaggio un fucile mitragliatore.
L’uomo inginocchiato tiene in mano un cartello sul quale si legge una data, apparentemente il 15 novembre 2016.
Newsfront ha diffuso anche un’altra foto nella quale il presunto ostaggio e in piedi. Poco sotto viene mostrata la copia del passaporto, intestato a Sergio Zanotti, nato nel 1960 a Marone, in provincia di Brescia.
Il video – secondo quanto accertato finora da investigatori italiani – gira sul web da circa una settimana e non sembra “univoco”, dal momento che l’italiano, per quanto con la barba lunga, non appare nelle immagini particolarmente provato dai presunti sette mesi di prigionia. Secondo quanto riportato dall’Ansa, gli investigatori, che stanno ricostruendo i movimenti dell’uomo, avrebbero accertato che effettivamente alcuni mesi fa Zanotti è partito dall’Italia per la Turchia, dove si sono perse le sue tracce.
Fonti della Farnesina parlano di un caso anomalo, che non può essere automaticamente ricondotto ad un atto di terrorismo. Gli investigatori stanno ricostruendo i movimenti di Zanotti che qualche mese fa era partito per la Turchia, dove si sono perse le sue tracce.