Oltre che sul mercato azionario, la vittoria di Donald Trump alle presidenziali Usa si sta facendo sentire anche sul mercato del debito pubblico. Il ciclone che si è abbattuto sui mercati ha ovviamente indotto gli investitori a puntare sui beni rifugio: primo fra tutti l’oro, ma anche il Bund.
Gli acquisti sui titoli di stato decennali tedeschi hanno perciò allargato lo spread con i BTp di pari scadenza. Questa mattina il differenziale di rendimento è arrivato a toccare quota 162 punti base, il livello più alto dai tempi della Brexit.
Intanto, a metà mattina le Borse europee viaggiano tutte in rosso, ma il crollo è meno drammatico di quello che presagivano i future prima dell’apertura. Piazza Affari lascia sul campo l’1,4% ed è maglia nera dietro Parigi (-1,3%), Francoforte (-1%) e Londra (-0,3%).
Stesso andamento sul mercato valutario, dove l’euro riduce i guadagni a 1,1080 dollari, dopo un picco che lo ha visto sfiorare 1,13 sui massimi da un mese e mezzo a questa parte.
In controtendenza la Borsa di Mosca, dove l’indice Rts, denominato in dollari, balza dell’1,17%,il Micex, in rubli, guadagna l’1%. L’andamento anomalo si spiega con la prospettiva di un disgelo fra Mosca e Washington, come auspicato dal presidente russo Vladimir Putin nel suo messaggio di congratulazioni al neoeletto Trump.