La Scozia ci riprova. A due anni dal referendum che decretò la permanenza di Edimburgo nel Regno Unito, la Premier Nicola Sturgeon annuncia l’arrivo di un nuovo vento indipendentista. Lo scopo è quello di far sì che la voce della Scozia sia ascoltata nelle trattative che porteranno la Gran Bretagna fuori dall’Unione Europea. In altre parole, date le buie prospettive sul futuro del Regno di Sua Maestà dopo Brexit, gli scozzesi non hanno alcune intenzione di subire la stessa sorte della Madre Patria.
In base a quanto annunciato dal Primo Ministro di Edimburgo, la settimana prossima verrà presentata la bozza di un nuovo progetto di legge che prevede l’indizione di un referendum sulla secessione dal Regno Unito. «Non è razionale far uscire il Regno Unito dal mercato unico e non c’è neanche autorità», ha riferito Sturgeon ai delegati del suo partito, lo Scottish National Party. Il riferimento è alla prospettiva che nei prossimi mesi si tramuti in realtà l’opzione di una “hard brexit” che potrebbe costare cara a tutto il Paese.
Secondo Sturgeon sarebbe un atto di «vandalismo costituzionale» cercare di ignorare la voce del Parlamento scozzese sulla questione.