“Siamo favorevoli alla riduzione dei crediti deteriorati ma nei limiti del possibile non intendiamo cedere tali crediti a investitori speculativi”. E’ quanto ha affermato il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, nel corso dell’audizione alla commissione finanze della Camera nell’ambito dell’indagine sui rapporti tra banche e clientela.
Gros-Pietro ha sottolineato che “dietro i crediti deteriorati ci sono soprattutto imprese in difficoltà e il nostro obiettivo è riportare in bonis queste imprese”. Nel primo semestre sono 10mila le imprese riportate in bonis e circa 40mila in due anni.
Il presidente di Intesa Sanpaolo ha inoltre ricordato alcuni numeri che certificano la solidità dell’istituto. Ad esempio i crediti deteriorati sono coperti al 47% e considerando le garanzie il grado di copertura arriva al 146%. Il Cet1 è al 12,6% rispetto al 9,5% richiesto dalle regole di Basilea 3, quindi “abbiamo un buffer di capitale, un eccesso, pari a 10 miliardi”. Il patrimonio dell’istituto è 47 miliardi di euro e la liquidità disponibile ammonta a 69 miliardi, più altri 61 miliardi di attivi liquidi.