Parte in salita a settimana finanziaria. Tutti i listini accusano massicce perdite, sotto la pressione delle rinnovate parure per la condizione delle banche europee. La novità, relativa, è che l’epicentro della crisi si è spostato in Germania, dove si aggrava la situazione di Deutsche Bank. A sorpresa, invece, corre al rialzo Monte Paschi.
In ogni caso resta sotto tiro Piazza Affari (-1,5%, indice Ftse Mib poco sopra i 16.200 punti). Stesso copione a Francoforte (-1,4%), insensibile ai dati incoraggiati in arrivo dall’indice Ifo sulla fiducia delle imprese, migliorato a settembre ben oltre le aspettative degli economisti a 109,5 da 106,2 di agosto. Male anche Parigi (-1,5%), Madrid (-1,2%) e Londra (-1%).
Male gli energetici. Il greggio fatica a recuperare dopo la perdita del 3,6% di venerdì. Il Brent sale dello 0,6% a 46,1 dollari al barile, anche il Wti avanza dello 0,6% (a 44,7 dollari). Eni segna un calo dell’1,4%, Saipem -5%, Tenaris -2,4%.
Ancora più pesante la caduta del comparo bancario: l’indice Eurostoxx Bank cede il 2,6%. Va in onda a Francoforte la caduta di Deutsche Bank (-6,3%), già simbolo della potenza finanziaria tedesca. Il titolo ha fatto segnare stamane il nuovo minimo storico a 10,70 euro. Da inizio anno ha dimezzato il suo valore. Molto elevate le transazioni: nella prima ora di Borsa sono stati scambiati 87 milioni di euro per 4.656 transazioni.
Sulle prospettive del titolo continuano a pesare, oltre alle pesanti perdite e al nodo dei derivati, le incertezze legate alla maxi richiesta da 14 miliardi di dollari, fra multe e risarcimenti, avanzata dalle autorità Usa per le irregolarità commesse nella crisi dei subprime.
Come anticipato da Focus nel week end, Angela Merkel ha escluso interventi statali a sostegno dell’istituto almeno fino alle elezioni generali (settembre 2017). Diventa sempre più probabile, accanto ad una gigantesca securitization delle passività, un aumento di capitale.
Iniezione di fiducia invece per Monte Paschi (+2,44, dopo un folgorante a avvio a +6%) a poche ore dal Cda che oggi dovrebbe fissare la data di presentazione del piano industriale, che arriverà verso la fine di ottobre. Il documento (al quale i vertici della Banca stanno lavorando insieme a Mc Kinsey) sarà il punto di riferimento per trattare l’ingresso di nuovi soci.
Unicredit in ribasso del 3,6%. Scendono anche Intesa e Ubi. Banco Popolare -2,5%.
Tra le assicurazioni, Generali-2,6% e Unipol -3,7%. Male anche il gestito: Anima-3,2%, Banca Generali -2,4%.
In rosso quasi tutte le blue chips: Telecom Italia-2,5%, Enel -0,9%. Tra gli industriali: StM -1,4%, Leonardo -1,4%, Fiat Chrysler -3,1%.
Fa eccezione Recordati: +2,3%. Negli ultimi giorni sono circolate indiscrezioni sull’arrivo di offerte di acquisto da parte di società cinesi.