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Pizza Napoletana: una donna per la prima volta tra i grandi

Nella Guida delle pizzerie italiane 2017 del Gambero Rosso, per la prima volta una donna, Marzia Buzzanca di “Percorsi di Gusto” de l’Aquila, sale ai vertici della classifica – Tra le Regioni, la Campania, pur restando in testa perde terreno, mentre cresce la Toscana

Pizza Napoletana: una donna per la prima volta tra i grandi

Arriva un fiocco rosa nel gotha delle Grandi pizzerie Italiane. La Guida delle pizzerie d’Italia 2017 del Gambero Rosso, dopo aver
valutato oltre 500 locali in tutta Italia, ha assegnato il massimo dei suoi riconoscimenti, il simbolo dei tre spicchi, ai grandi maestri della pizza napoletana del nostro Paese. Ed è nella categoria della Pizza a degustazione, ovvero la pizza servita in spicchi condita con abbinamenti insoliti al punto di avvicinarsi a piatti di alta cucina che, per la prima volta, figura una donna, , che ha fatto della pizza un bellissimo simbolo di rinascita. Ma andiamo per ordine.

La seconda grande novità della Guida delle Pizzerie d’Italia 2017 del Gambero Rosso riguarda il settore storico della Pizza Napoletana, quella alta, soffice, gustosa, disciplinata rigorosamente, che è stata candidata dall’Italia a entrare nel Patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco 2017. Più precisamente riguarda proprio la sua patria d’origine, la Campania che, pur rimanendo saldamente in testa alla classifica delle regioni italiane perde alcune posizioni passando dai 13 “laureati” dello scorso anno a 11 (50 Kalò, Da Attilio alla Pignasecca, La Notizia con i suoi due locali, Sorbillo, Starita, storici templi gastronomici del capoluogo, cui si aggiungono Pizzeria Salvo da Tre Generazioni a San Giorgio a Cremano, Villa Giovanna a Ottaviano, Era Ora a Palma Campania, Pepe in Grani a Caiazzo, I Masanielli a Caserta.)

Cresce invece la Toscana che porta a casa 5 premi rispetto ai tre dell’anno scorso (‘O Scugnizzo ad Arezzo, Santarpia e Sud a Firenze, Kambusa a Massarosa (LU), Palazzo Pretorio a Tavernelle Val di Pesa. E sale il Piemonte che riesce ad entrare accanto ai grandi con un locale, Perbacco a La Morra (CN).

Restano stabili le altre tre regioni classificate ai vertici della piramide pizzaiola nazionale, la Lombardia con Montegrigna By Tric Trac a Legnano (MI) e Enosteria Lipen Triuggio (MB), le Marche con Mamma Rosa di Ortezzano e l’Umbria con Spirito Divino a Montefalco.

Nella categoria Pizza a degustazione troviamo quest’anno accanto a Marzia Buzzanca di Percorsi di gusto, Guglielmo Vuolo di Eccellenze
Campane di Napoli, e, tra gli altri, Gusto Madre di Alba (CN), Gusto Divino di Saluzzo, Sirani di Bagnolo Mella (BS) , Dry Cocktails & Pizza di Milano, Ottocento Simply Food di Bassano del Grappa (VI), I Tigli di San Bonifacio (VR), ‘O Fiore Mio di Faenza (RA), La Posta di Avigliano Umbro (TR).

Il mondo della pizza napoletana vola oramai da tempo sulle vendite in tutta Italia e nel mondo. E’ stato calcolato che i maestri pizzaioli sfornino ogni giorno in Italia quasi 8 milioni di pezzi, vale a dire circa 192 milioni di pizze al mese ovvero 2,3 miliardi di pizze l’anno per un giro d’affari di 12 miliardi di euro che dà occupazione a 100 mila lavoratori fissi ai quali se ne aggiungono altri 50 mila nel fine settimana.

Designando “L’arte dei pizzaiuoli napoletani” quale unica candidatura italiana per l’Unesco di quest’anno, su cui dovranno pronunciarsi da qui all’anno prossimo oltre 200 Paesi, il ministero dell’Agricoltura ha sottolineato che la scelta premia un prodotto-patrimonio dell’enograstronomia nazionale che “rappresenta l’Italia in tutto il mondo” e che già nel 2010 infatti, è ufficialmente riconosciuto come Specialità Tradizionale Garantita della Comunità Europea.

Per la cronaca in media mangiamo 7,6 chili di pizza all’anno, circa 38 pizze napoletane a testa, un quantitativo che supera quello di molti paesi a partire dalla Francia e la Germania (4,2 chili) o dalla Spagna (4,3). Ma, a sorpresa, ci sono posti dove la pizza è ancora più diffusa come il Canada, dove il consumo medio raggiunge 7,5 chili all’anno, o gli Stati Uniti, che si classificano al primo posto tra i fan della pizza con 13 chili a testa.

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