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Fed, Yellen: “Rialzo tassi solo graduale”

La Federal Reserve ha deciso di lasciare invariati i tassi allo 0,25-0,5% per la sesta volta di fila, lasciando intendere però che i tempi sono quasi maturi – L’istituto centrale Usa ha anche rivisto al ribasso le stime di crescita del Pil dal 2% del giugno scorso all1,8% – Disoccupazione pronosticata al 4,8%.

Come previsto, la Federal Reserve ha deciso di lasciare invariati i tassi allo 0,25-0,5% per la sesta volta di fila. Lo ha comunicato al termine della sua riunione, iniziata ieri, il Federal Open Market Committee ossia il braccio di politica monetaria della banca centrale americana.

“Le condizioni per un rialzo dei tassi si sono rafforzate”, ha però ammesso Janet Yellen che al momento ha deciso “di aspettare ulteriori prove del progresso continuo verso i suoi obiettivi” di piena occupazione e stabilità dei prezzi. “La politica monetaria resta accomodante, a sostegno dunque di un ulteriore miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro e del ritorno [della crescita annuale] dell’inflazione al 2%”, ha aggiunto il numero uno della Fed. Con tutta probabilità l’operazione è solo rinviata, come molti ormai credono a dopo le elezioni statunitensi di novembre: allora una svolta nella politica monetaria sarà assolutamente nell’aria.

L’ultima volta che il costo del denaro è stato cambiato è stato il dicembre 2015. In quell’occasione la Fed annunciò la prima stretta monetaria dal giugno 2006 avviando così la normalizzazione della sua politica monetaria accomodante. Il rialzo dei tassi – fino ad allora fermi al minimo storico a cui furono portati nel dicembre del 2008 sulla scia della peggiore crisi finanziaria dagli anni ’30 del secolo scorso – fu di 25 punti base.

La Federal Reserve ha anche ritoccato le stime sull’andamento dell’anno in corso dei principali indicatori dell’economia a stelle strisce. L’istituto centrale Usa ha rivisto al ribasso le stime di crescita del Pil dal 2% del giugno scorso all1,8%. Sono state lasciate invariate, invece, le previsioni per il 2017 al 2% e per il 2018 all’1,8%. Per quanto riguarda l’inflazione, quella del 2016 è stata portata all’1,3% dall’1,4%.

Sono state lasciate invariate le stime sull’indice dei prezzi al consumo per il 2017 all’1,9% e per il 2018 al 2%. Infine, in merito al tasso di disoccupazione, negli Stati Uniti a fine 2016 si attesterà al 4,8%. La Fed ha alzato questa previsione rispetto a quella del giugno scorso, quando era di un tasso al 4,7% per la fine dell’anno. E’ rimasta invariata la stima per il 2017 al 4,6%, abbassando invece quella per il 2018 al 4,5%, aspettandosi un tasso del 4,6% per il 2019.

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