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Manovra, Renzi: “Né tagli Sanità né tassa sigarette”. Ma l’Iva fa paura

Il Premier assicura che la legge di Stabilità non conterrà alcun aumento delle tasse, nemmeno sulle sigarette – La crescita inferiore alle attese riduce però i margini di spesa e bisogna disinnescare le clausole di salvaguardia: servono 15 miliardi per evitare l’aumento dell’Iva

Manovra, Renzi: “Né tagli Sanità né tassa sigarette”. Ma l’Iva fa paura

Nel 2017 i soldi per la sanità aumenteranno e non ci saranno interventi sui pacchetti di sigarette”. Con queste parole il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha smentito “in modo categorico” ai microfoni di Unomattina le notizie pubblicate oggi da La Repubblica.

Secondo il quotidiano, per far tornare i conti della nuova legge di Stabilità il ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan avrebbe chiesto tagli alla sanità per 1-1,7 miliardi di euro (il Fondo sanitario nazionale sarebbe rimasto sostanzialmente stabile a 111 miliardi, senza salire a quota 113 come previsto dall’ultimo Def), una stretta che avrebbe naturalmente incontrato l’opposizione di Beatrice Lorenzin.

Dalla ministra della Salute sarebbe perciò arrivata la proposta di una misura compensativa: una tassa da un centesimo su ogni sigaretta per recuperare 700 milioni da girare al servizio sanitario per l’acquisto di farmaci antitumorali. Sempre stando alla ricostruzione de La Repubblica, il Tesoro non si sarebbe opposto a questa misura.

Renzi – che ha chiarito di parlare “anche a nome del ministro Padoan” – assicura che “queste informazioni sono sbagliate” e ribadisce che il Governo non intende aumentare la pressione fiscale: “È finito il tempo in cui i politici consideravano i cittadini un bancomat, non riuscivano a coprire le spese e mettevano una tassa – ha detto il Premier –. Con me presidente del Consiglio non aumenteranno né le tasse né le accise, nemmeno sulle sigarette”.

Quanto alla sanità, il Premier ha ricordato che nel 2013 il Fondo sanitario nazionale “era a 106 miliardi nel 2013 e continuerà a crescere. Certo, il ministro della Salute chiede sempre dieci, poi se ottiene uno non è che ha avuto un taglio, ha avuto uno. Quando si parla di tagli non si parla di riduzioni rispetto al passato, ma di tagli sulle richieste dei ministeri”.

La revisione della spesa rimane comunque una necessità con cui il Governo deve fare i conti. Come ha ammesso Padoan, la nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza che l’Esecutivo presenterà alle Camere entro il 20 settembre conterrà una revisione al ribasso delle stime di crescita per il 2016. E se il Pil aumenta meno del previsto, il rapporto deficit-Pil sale – dall’1,8% previsto si potrebbe arrivare al 2% o poco più -, riducendo i margini di spesa concessi dall’Europa. La mancata crescita ammonta a circa cinque miliardi di euro, perciò la manovra, il cui valore dovrebbe attestarsi intorno ai 25 miliardi, dovrà essere meno generosa di quanto il Governo avrebbe voluto (soprattutto in vista del referendum sulla riforma costituzionale).

Il problema non saranno i due miliardi per gli interventi sulle pensioni, dall’estensione delle quattordicesime all’Ape, anche se il costo di quest’ultima misura potrebbe salire in caso di estensione ai lavoratori precoci, come richiedono i sindacati. Non spaventa nemmeno il pacchetto per le imprese, dal momento che il taglio dell’Ires era già previsto dalla manovra dello scorso anno.

Il vero dilemma sarà trovare i 15 miliardi necessari a disinnescare le clausole di salvaguardia che minacciano di far salire le aliquote Iva nel 2017 dal 10 al 12% e dal 22 al 24%. Circa la metà di queste risorse dovrebbe essere coperta con la maggior flessibilità già concessa da Bruxelles per l’anno prossimo.

Per il resto, secondo i calcoli del Tesoro, dalla fase finale della revisione della spesa dovrebbero arrivare 3-3,5 miliardi, mentre almeno altri due sarebbero attesi dalla nuova voluntary disclosure per il rientro dei capitali esportati illegalmente. Sulle altre coperture si continua a lavorare. C’è ancora un mese abbondante per far quadrare i conti: il termine per la presentazione della legge di Stabilità è il 20 ottobre.

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