Il Btp stabilisce un nuovo primato storico. Il decennale ha toccato un minimo di 1,10%, aggiornando al ribasso il record segnato nel marzo del 2015, quando aveva chiuso all’1,13 per cento. I decennali italiani, dopo aver toccato un minimo all’1,10% sono ora lievemente risaliti all’1,11 per cento. Invariato lo spread a 119 punti perché scende anche il rendimento dei decennali tedeschi, sotto alla soglia dello zero -0,07%.
Avanzano intanto le Borse. Milano sale dello 0,50% (indice Ftse Mib oltre quota 16.800), in linea con Parigi e Francoforte. Londra e Madrid +0,3%. Vola ad Amsterdam la francese Altice +11%. Dalla trimestrale emerge che il gruppo tlc ha più che compensato con gli utili in Usa e Portogallo il calo di profittabilità della controllata Sfr, impegnata nella guerra dei prezzi sul mercato domestico.
Nel listino di Piazza Affari salgono Generali +0,7% e Mediobanca +1,5%. Torna, puntuale come un ballabile di stagione, il tormentone su piazzetta Cuccia ed il Leone di Trieste. Stavolta l’indiziato è Vincent Bolloré, azionista di controllo di Vivendi e attraverso questa di Telecom Italia -0,1%. Il thriller non riscuote grande credito. A differenza dei tentativi di trovare un’intesa su nuovi basi tra Vivendi e Mediaset -0,3%. Per ora, Marina Berlusconi non apre all’ex alleato ma, anzi, in un’intervista, sottolinea la solidità finanziaria della holding, rafforzata dalla cessione del Milan.
Bene le banche: Unicredit che guadagna il 2,1% dopo la promozione di JP Morgan, che ha alzato la raccomandazione a Neutral da Underweight. Recupera dai minimi Monte Paschi +4,7%, confortata dal varo di Atlante 2, il veicolo che si occuperà di una arte delle sofferenze di Siena. Intesa sale dell’1%, Banca Pop. Emilia Romagna +2,7%.
Merita un grande applauso il chief financial officer di Munich Re +3,1%. La compagnia di riassicurazione tedesca chiude il secondo trimestre con risultati largamente superiori alle previsioni (974 milioni contro 479). La performance è frutto di speculazioni vincenti sui cambi, in particolare su dollaro e sterlina, nelle settimane incandescenti della Brexit (342 milioni l’utile sui cambi). Guadagna Fiat Chrysler +1%, poco mossa Leonardo +0,1%, mentre cala leggermente StM -0,08%.