Fca ha chiuso il secondo trimestre con utili netti in crescita a 321 milioni (+25%), ma – a sorpresa – i ricavi sono scesi del 2%, a quota 27,89 miliardi, mentre tutti i principali analisti puntavano su un aumento del fatturato fra l’1 e il 4%. L’Ebit è calato invece del 14% a 1,06 miliardi e le consegne globali delle società sono risultate pari a 1.175.000 unità, con una flessione dell’1% principalmente attribuibile all’area Asia-Pacifico, per effetto del passaggio alla produzione locale di Jeep in Cina.
L’inatteso calo del fatturato nel trimestre ha innescato subito dopo la pubblicazione dei conti un’ondata di vendite sul titolo in Borsa di Fca, che è stato sospeso in asta di volatilità quando perdeva il 3,87%, ma poi è rientrato in contrattazione a -1,58%. Nei minuti immediatamente successivi, tuttavia, le azioni hanno girato in positivo, arrivando a guadagnare il 3,2%.
Gli operatori hanno evidentemente apprezzato le parole pronunciate da Sergio Marchionne durante la conference call con gli analisti: “Abbiamo fatto progressi – ha detto l’amministratore delegato in merito alla ricerca di un partner industriale per Fca –, anche se non siamo ancora nella posizione di annunciare qualcosa”.
Tornando al bilancio, nel primo semestre i profitti sono stati di 799 milioni di euro, in crescita del 181% su base annua. I ricavi netti sono pressoché invariati a 54,46 miliardi (+80 milioni). L’Ebit risulta in progresso del 23% a 2,36 miliardi. A livello adjusted, l’utile netto è in crescita del 207%, a 1,23 miliardi, mentre l’Ebit sale del 43%, a 3 miliardi.
Sempre nel semestre, il debito netto industriale ha raggiunto i 5,47 miliardi di euro, in aumento di 425 milioni rispetto ai 5,04 miliardi con cui aveva chiuso la prima metà del 2015. L’indebitamento registra, peraltro, un calo di 1,11 miliardi di euro rispetto ai 6,59 miliardi segnati nel primo trimestre chiuso a marzo, “grazie al forte flusso di cassa operativa – precisa il gruppo – pari a 1,8 miliardi di euro, al netto degli investimenti del trimestre pari a 2,1 miliardi di euro e nonostante lo sfavorevole effetto dei cambi di conversione per 0,5 miliardi di euro”.
Quanto agli obiettivi, il gruppo ha rivisto al rialzo i target per il 2016 “grazie alla forte performance operativa del primo semestre”. Fca ora punta a ricavi netti oltre 112 miliardi di euro (contro oltre 110 miliardi), a un Ebit adjusted oltre 5,5 miliardi (da oltre 5 miliardi) e un utile netto adjusted superiore a 2 miliardi (rispetto a > 1,9 miliardi). Invariato, invece, l’obiettivo di indebitamento netto industriale a meno di 5 miliardi.