La Corte di Cassazione francese ha deciso che la direttrice generale del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, andrà a processo davanti alla Corte di Giustizia della Repubblica (Tribunale speciale che giudica i ministri per i reati commessi nel corso del loro mandato) per rispondere alle accuse di negligenza di pubblico ufficiale per il suo coinvolgimento nell’ambito del cosiddetto arbitrato “Tapie”.
L’allora ministro dell’Economia Lagarde aveva stabilito di non affidare alla giustizia ordinaria la risoluzione di una disputa esistente tra la banca Credit Lyonnaise e il potente magnate Bernard Tapie, demandando il giudizio ad un arbitrato.
Secondo i magistrati transalpini, l’attuale numero uno del Fmi aveva agito allo scopo di favorire l’imprenditore, soccombendo alle pressioni arrivate dall’allora presidente Sarkozy, molto vicino a Tapie.
L’arbitrato aveva dato ragione a quest’ultimo, permettendogli di incassare anche 403 milioni di euro di risarcimento per un presunto danno subito nel 1993, quando la banca acquistò la Adidas. Successivamente, la Corte d’Appello impose a Tapie di restituire la somma ricevuta.
Il Fondo Monetario Internazionale, attraverso una nota, ha “continuato a esprimere la sua fiducia nella capacità del direttore generale di portare avanti con efficacia i suoi incarichi”.