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Confindustria: giù stime Pil dopo Brexit

Viale dell’Astronomia conferma il rallentamento della crescita nostrana, sottolineando che, anche nel secondo trimestre del 2015 il Prodotto Interno Lordo è aumentato “solo” dello 0,15% – Per il terzo l’andamento “non sarà molto più vivace”.

Confindustria: giù stime Pil dopo Brexit

Il Centro Studi di Confindustria aggiorna al ribasso le proprie stime sul Pil italiano. Dopo il taglio effettuato dal Fondo Monetario Internazionale Viale dell’Astronomia conferma il rallentamento della crescita nostrana, sottolineando che, anche nel secondo trimestre del 2015 il Prodotto Interno Lordo è aumentato “solo” dello 0,15% a fronte di una previsione pari allo 0,25%. Anche nel terzo l’andamento non sarà “molto più vivace”. “All’incertezza derivante dalla Brexit si sommano le difficoltà del sistema bancario (non solo in italia). Fattori che accrescono i rischi al ribasso per l’andamento dell’economia italiana”, sottolinea il Centro Studi.

Per quanto riguarda la produzione industriale la ripresa di presenta “già molto disomogenea tra settori e quindi poco solida” e nel secondo trimestre “ha subito una nuova battuta d’arresto”. Di conseguenza, continua l’ente, “costringe a rivedere all’ingiù le stime di variazione del Pil.”

Nei tre mesi di aprile-maggio-giugno la produzione è scesa dello 0,4% dal +0,5% del primo trimestre, nonostante il rimbalzo di giugno (+0,5% su maggio), le attese non anticipano un’accelerazione (saldo dei giudizi a 9,3 da 9,7).

Parlando infine dei consumi, il Centro Studi di Confindustria sottolinea che l’indicatore in volume è salito dello 0,3% nel secondo trimestre, mentre le immatricolazioni di auto solo aumentate del 2% nello stesso periodo di riferimento.

Le prospettive “sono, però, incerte. L’andamento debole dei prezzi (-0,4% annuo a giugno; +0,4% l’indice core) sostiene il reddito reale delle famiglie, ma il saldo dei giudizi sugli ordini interni dei produttori di beni di consumo è sceso a -16,3 nel secondo trimestre (da -14,0 nel primo). Il terzo calo consecutivo della fiducia dei consumatori preannuncia maggiore prudenza nella spesa: in giugno -2,3 punti a 110,2 (-3,6 punti nel secondo sul primo)”.

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