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Borse in rialzo, nuovi massimi a Wall Street

I listini europei incassano una giornata positiva, a Milano meno che altrove (+0,54%) per i timori sulle banche – Fca fa da traino sulla scia di Volkswagen a Francoforte – A spingere è la Borsa americana che riprende slancio con il prezzo del petrolio – Moncler e Yoox in netta ripresa – Cresce l’attesa per la riunione della Bce domani mentre S&P taglia il rating turco a BB, con outlook negativo.

Borse in rialzo, nuovi massimi a Wall Street

Chiude in territorio positivo l’Europa, anche se Milano rimane più prudente rispetto alle altre principali piazze del Vecchio Continente trainate anche dalle trimestrali di alcune società. Il Ftse Mib sale dello 0,54%, Parigi +1,15%, Londra +0,47% e Francoforte +1,61%. In luce Volkswagen: la società di Wolfsburg ha annunciato che il primo semestre 2016 si è chiuso con un risultato operativo di 7,5 miliardi di euro, sensibilmente più alto delle previsioni degli analisti, nonostante l’impatto sui conti dello scandalo Dieselgate. Il boom di Volkswagen ha trascinato al rialzo anche anche Fiat Chrysler +4,01% e il resto dell’automotive in Europa.

Sul fronte macro, nella zona euro la stima flash sulla fiducia dei consumatori è scesa a luglio di 0,7 punti a quota 7,9, in Europa la caduta è più marcata: 1,8 punti a -7,6. Si tratta della prima stima dopo il referendum britannico a favore della Brexit. Il dollaro si spinge sui massimi da fine giugno: il cambio euro dollaro si porta a 1,100845 da 1,102 di ieri sera. La forza del biglietto verde frena lo slancio dell’oro, in calo dell’1,11%% a 1.319 dollari l’oncia. Il petrolio alla chiusura dell’Europa sale dopo un primo rintracciamento seguito alla pubblicazione sui dati delle scorte: il Wti guadagna lo 0,55% a 45,7 dollari al barile e il Brent lo 0,86% a 47,07 dollari al barile. Nella settimana conclusa il 15 luglio le scorte di petrolio negli Stati Uniti sono scese di 2,3 milioni di unità a 519,46 milioni, più delle attese degli analisti di 1,7 milioni.

Wall Street ha aperto in rialzo, con il Dow Jones e l’S&P500 che hanno segnato nuovi record intraday. Sotto i riflettori ancora le trimestrali: il colosso dei software Microsoft balza di oltre il 6% dopo i risultati migliori delle attese, acquisti anche su Morgan Stanley dopo i conti e sulla compagnia aerea United Continental che ha annunciato un buyback da 2 miliardi. Sul fronte macroeconomico, le richieste di mutui sono scese nell’ultima settimana dell’1,3%. Il mercato guarda ora alla riunione di domani della Bce.

In attesa della riunione della Bce di domani, fari ancora accesi sulle banche. Il comparto si muove oggi contrastato. MontePaschi, seconda peggiore blue chip, è in ribasso dell’1,89%. Carige -2,11%. Banco Popolare -0,67%. Bpm sale dello 0,35%, Unicredit dell’1,72%, Intesa +1,25%. Ubi sale dello 0,86%. Un portavoce dell’istituto ha detto a Reuters che Ubi non ha mai preso in considerazione l’acquisto delle filiali di Antonveneta da Montepaschi, smentendo le indiscrezioni del Corriere della Sera.

In corso la trattativa tra l’Italia e Bruxelles, che dovrebbe giocarsi sui margini di flessibilità legati all’applicazione di deroghe in caso di circostanze eccezionali. Per Moody’s le norme Ue sul bail-in sono messe alla prova dai problemi delle banche italiane. Intanto Credit Suisse, in un report a firma dell’analista Carlo Tomaselli (ex Soc Gen), stima in un report che per abbattere drasticamente gli Npl del sistema italiano Atlante dovrebbe dotarsi almeno di 30 miliardi. Il report prende in analisi in particolare quattro banche italiane (Intesa, Mps, Ubi e Unicredit). Tra i quattro big analizzati solo Intesa e Ubi (outperform, tp 3,50 euro) sono in grado di contare su capitale in eccesso anche nello scenario peggiore, mentre Unicredit (raccomandazione neutral, target price 2,28) ha una carenza tra i 4 e i 9 miliardi e Mps tra 600 milioni e 3,5 miliardi. Inoltre, ieri sera S&P ha annunciato il taglio dell’outlook su Deutsche Bank. Sempre Standard & Poor’s, oggi, ha tagliato il rating della Turchia declassandolo a BB, con outlook negativo.

La peggior blue chip a Milano è Tenaris (-2,22%): Goldman Sachs ha abbassato la raccomandazione a Neutral da Buy. Seguono Eni -0,96%, Telecom Italia -0,94% e Atlantia -0,68%. In cima al Ftse Mib invece il lusso con Moncler +4,5%, Yoox +2,16% e Luxottica +2,10%. In evidenza oltre a Fca, secondo miglior titolo, anche Stm +2,16%.

Fuori dal paniere principale, Rcs sale del 3,84%. Domani mattina saranno diffusi i dati definitivi delle adesioni alle due offerte concorrenti e dal 22 fino al 28 luglio chi ha aderito all’ora perdente ha la facoltà di trasferire le sue azioni a quella vincente. Cairo potrebbe così aumentare la sua quota fino al 62% del capitale.

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