“Nessun club finora ha messo sul tavolo i soldi della clausola e nemmeno Higuain mi ha detto nulla. Tutte le cavolate scritte fanno male ai tifosi”. Non poteva essere più chiaro il presidente nel Napoli Aurelio De Laurentiis che ieri, dopo parecchi giorni di silenzio, a Milano ha messo un punto (tanto netto quanto verosimilmente provvisorio) sulla possibilità di un eventuale passaggio di Gonzalo Higuain ai bianconeri.
Dal versante napoletano non si tratta la cessione dell’attaccante, capocannoniere dell’ultima Serie A con 36 reti, e non si accettano contropartite tecniche. Il presidente del Napoli, atteso come non mai dopo settimane di silenzio, ha giocato l’unica carta che ha a disposizione agli occhi dei tifosi partenopei, quella di dare all’attaccante la responsabilità di un eventuale addio.
“C’è un contratto che dura cinque anni – ha spiegato De Laurentiis – e ne sono passati solo tre. C’è una clausola rescissoria da oltre 97 milioni di euro e il signor Higuain, qualora desiderasse di andare in un altro club, potrebbe partire solo se un club si presentasse con questa offerta. Questa clausola è stata inserita per tutelarci perché più alta è la clausola più difficile che qualcuno la paghi. La Juventus è una società di razza, è sul mercato da decine e decine di anni, è molto intelligente e capisce che non può fare questo torto. Sa perfettamente che è una battaglia persa, diventerebbe una squadra estremamente antipatica. Ho parlato con Marotta, gli ho chiesto, ‘Vuoi pagare la clausola?‘ e la sua risposta è stata ‘Non ci penso nemmeno‘”.
Eppure il fratello-agente del giocatore è stato chiaro, accusando il Napoli di non fare una campagna acquisti in grado di potenziare la rosa: “Quello fa il procuratore e noi non parliamo con loro. Noi parliamo col giocatore che arriverà il 25 luglio avendo disputato la Coppa America”. Ha sentito Higuain? “Non l’ho sentito, ma io ho grande rispetto per tutti. Leggendo la rassegna stampa mi faccio sempre tante risate. Ripeto, la Juventus è una società con la sua classe e non andrà a disturbare questo discorso. Potrei pensare che il giocatore possa andare a disturbare qualche personaggio di qualche club, compresa la Juventus, ma io credo li farei comunque ragionare spiegando che per me non è il caso. Altrimenti, se vogliono fare in modo diverso, che vadano a sbattere contro il muro”.
Mezz’ora dopo la conferenza di De Laurentiis, ecco Beppe Marotta. All’uscita dalla Lega Calcio il direttore generale bianconero ha parlato a monosillabi inseguito dai giornalisti, confermando sostanzialmente le dichiarazioni del patron azzurro, riportategli dai cronisti: “Assolutamente sì”, rispetto al fatto che la Juve non si sarebbe accollata il pagamento cash della clausola rescissoria. “Non c’è niente da dire – ha detto -, non c’è trattativa, non si può trattare e quindi basta“, ha chiosato il dirigente.
“Argomento chiuso, per ora, non aggiungo altro”. E a proposito della necessità di sostituire Morata, Beppe Marotta ha glissato con un generico “Beh, sì, provvederemo”. Quella che doveva essere la giornata decisiva si è conclusa con un nulla di fatto. Ma da qui al mettere la parola fine la strada è ancora lunga.