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Ddl enti locali: sì del Senato, maggioranza tiene

Ora passa alla Camera. Era un test atteso sulla tenuta della maggioranza che ha superato la prova al Senato. Rimangono tuttavia le fibrillazioni all’interno del centristi Ncd che si riuniscono a Montecitorio mercoledì sera. Il provvedimento supera il patto di stabilità interno

Ddl enti locali: sì del Senato, maggioranza tiene

L’Aula del Senato ha approvato con 184 si’, 45 no e 44 astenuti il Ddl sugli Enti locali. E’ stata dunque superata l’asticella dei 161 voti a favore, necessari perché la modifica è legata al vincolo dell’equilibrio di bilancio prevista dall’articolo 81 della Costituzione. Il provvedimento, che riguarda l’equilibrio di bilancio di Regioni ed Enti locali passa ora all’esame della Camera dove sarà ugualmente necessario il superamento della maggioranza assoluta dei componenti. Nelle dichiarazioni di voto, oltre alla maggioranza, Ala ha annunciato il voto a favore mentre Lega, Sel e Fi si sono pronunciati per l’astensione e M5S per il voto contrario. Il Ddl segna il superamento definitivo del patto di stabilita’ interno.

Il voto al Senato era molto atteso perché era un test sulla tenuta della maggioranza. I centristi di Ncd, che hanno manifestato più di un maldipancia nei giorni scorsi, hanno votato ma si riuniranno – mercoledì sera – per fare il punto. Dopo le elezioni, come si sa, il partito di Alfano si è diviso in due tra chi come Formigoni e Schifani è convinto sarebbe opportuno tornare a schierarsi con Forza Italia e chi, come lo stesso ministro Alfano e la ministra Beatrice Lorenzin pensa invece vada sostenuto il governo.

Tornando al Ddl, l’articolo 1 sostituisce i quattro saldi di bilancio con un unico saldo non negativo, in termini di competenza, tra entrate e spese finali e introduce il fondo pluriennale vincolato. In proposito, il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, nella sua replica ha ricordato che a regime, dal 2020, il fondo pluriennale vincolato sarà componente del saldo mentre nel periodo transitorio 2017-2019 sara’ la legge triennale di bilancio a stabilire le regole attraverso le quali il fondo pluriennale vincolato entra nel saldo. “La decisione per l’immediato – ha osservato – la prenderemo con la legge di bilancio 2017-2019”. Naturalmente, ha aggiunto, “quando esamineremo la legge di bilancio dovremo affrontare il tema di quale sia la dimensione. Avremo i dati alla fine di luglio e, se avremo riscontri che quella norma non determini effetti negativi di finanza pubblica, può darsi che sia possibile un inserimento pressoché totale anche prima del 2020”.

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