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Borse in recupero, lo scudo non basta a Mps e Telecom

A metà giornata Piazza Affari guadagna quasi un punto percentuale, e ancora meglio fanno gli altri listini europei – Boccata d’ossigeno per la sterlina che risale sul dollaro – Banche contrastate – L’oro è in progresso per il settimo giorno consecutivo e il petrolio rivede quota 50 dollari al barile.

Sulla scia di Wall Street rallenta a corrente di vendite sui listini europei. A Milano l’indice Ftse Mib recupera dopo mezzogiorno lo 0,87% attorno a quota 15.800 punti, in frenata rispetto ad un rimbalzo iniziale del 2%. Più robusto il rialzo di Parigi +1,6 e di Londra +1,5%, nonostante continui la crisi sei fondi inglesi (altri tre stamane hanno bloccato i riscatti). Francoforte e Madrid avanzano dell’1,5.

Boccata d’ossigeno per la sterlina che risale dai minimi degli ultimi 31 anni a 1,298. L’euro si porta vicino ai minimi di seduta sul dollaro (1,1074) a seguito del deludente dato sulla produzione industriale tedesca che ha segnato in maggio un calo dell’1,3%, il più ampio dall’agosto 2014. 

I prezzi degli asset rifugio segnalano che la tensione resta elevata. L’oro è in progresso per il settimo giorno consecutivo a 1.367 dollari, il rendimento del Bund decennale è a -0,17% (minimo storico -0,20%). Il Brent ha guadagnato il 2% da ieri mattina a oggi ed è scambiato a 49,4 dollari il barile. Saipem sale del 4% dopo l’aggiudicazione di commesse per 1,5 miliardi di euro. Eni +0,6%, Tenaris +1,6%.

Nel listino italiano le banche si muovono contrastate. Monte Paschi gira in ribasso del 3,4%, anche se la Consob ha esteso il divieto delle vendite allo scoperto per tre mesi. A partire da oggi, fino al 5 ottobre, non saranno ammesse le posizioni corte. Analogo provvedimento è stato preso, dopo i forti ribassi di ieri, sul Credito Valtellinese -1% e su Telecom Italia che segna comunque -1,6% anche oggi.

Tornando al comparto del credito, si tiene oggi l’assemblea della Popolare di Vicenza. In una lettera ai quotidiani locali il presidente di Quaestio Alessandro Penati scrive che Il fondo Atlante prenderà in considerazione eventuali manifestazioni d’interesse per un ingresso nel capitale della Banca Popolare di Vicenza “soltanto se provenienti da soggetti in grado di garantire un reale apporto di capitali e che abbiano come obiettivo l’Ipo”. Stamane il Corriere della Sera dà notizia di una manifestazione di interesse da parte di quattro fondi americani (Atlas Merchant Capital, Warburg Pincus, Centerbridge e l’hedge fund Baupost) per rilevare sia la popolare vicentina che Veneto Banca con l’idea di fondere i due istituti.

Partito in rialzo, Banco Popolare perde il 5%. Sotto la lente c’è sempre l’incertezza degli stress test. Stessa sorte per Banca Popolare Emilia Romagna -3%. Secondo indiscrezioni starebbe per cedere 450 milioni di euro di crediti deteriorati. Avanza invece Intesa Sanpaolo +2%. Exane ha alzato la raccomandazione a Outperform dal precedente Neutral. Il presidente Gian Maria Gros Pietro ha escluso ci sia la possibilità di un coinvolgimento nel salvataggio di Mps. Torna in terreno negativo Unicredit-0,3%. Ubi Banca +0,2%. Exane ha alzato la raccomandazione a Outperform dal precedente Neutral. 

Reagisce il settore Asset Management: Azimut e FinecoBank +2%, Banca Generali +3%. Generali +2%, La compagnia ha annunciato i termini del piano di incentivazione dell’amministratore delegato: Philippe Donnet, avrà il diritto di esercitare opzioni di acquisto su 200.000 azioni se il rialzo dai prezzi di oggi sarà del 72%. Tra gi industriali Prysmian +3,5%. Exane ha alzato la raccomandazione a Underperform da Neutral. Leonardo +1,7%,

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