Impresa e sostenibilità sono facce di una stessa medaglia, profitto e responsabilità sociale sono alleati e non nemici: su questo crinale cammina la Fondazione Golinelli che, a partire da lunedì, inaugura la terza edizione del Giardino delle imprese, rivolta a 60 adolescenti delle scuole superiori dell’Emilia-Romagna e dedicata ai temi dei servizi per il benessere dei cittadini, alla sicurezza ambientale e all’ecosostenibilità. Diventare imprenditori infatti significa inventare prodotti, fare soldi, ma anche rispondere ai bisogni della società
contemporanea. “Le imprese – spiega Antonio Danieli, direttore della Fondazione – devono in primo luogo produrre valore economico e
contestualmente valore ambientale e sociale”. Comincia così un’edizione di questa scuola d’impresa per giovanissimi dotata di una forte impronta etica, come ha sempre voluto il fondatore Marino Golinelli.
“Fin dall’inizio – aggiunge Danieli – abbiamo cercato di tenere insieme valori diversi; è una svolta da cui non si torna indietro. Il concetto di
responsabilità sociale si è ovviamente evoluto nel tempo e noi con lui. Soprattutto negli Stati Uniti si parla sempre più di benefit corporation, ma anche in Italia oggi c’è un quadro normativo di riferimento per questo tipo d’impresa. Per noi è importante che i ragazzi ne prendano coscienza”.
Una società benefit “ricompone la frattura fra Stato e mercato”, mentre l’economia amplia i suoi orizzonti, fino a comprendere valori come la conoscenza, la felicità, lo smart working. “Noi siamo una Fondazione che guarda lontano – aggiunge il direttore generale – e ci interroghiamo continuamente su cosa significa sviluppo”.
L’edizione 2016 del Giardino delle imprese si avvale della collaborazione con il Centro EuroMediterraneo sui Cambiamenti climatici e l’Università di Bologna e offre ai ragazzi una grande mole di dati open, gratuitamente accessibili, messi a disposizione dalla Comunità Europea e dalla comunità scientifica. La scuola si articola in 4 fasi principali: un campo estivo di due settimane a giugno e luglio e una a inizio settembre, un periodo di sviluppo del progetto nei mesi autunnali, il finanziamento dei progetti più meritevoli e un successivo percorso di accelerazione per le idee finanziate. Le proposte migliori otterranno fra gli 8mila e i 15mila euro, per passare dall’idea al prototipo concreto, attraverso l’inserimento nell’acceleratore del Giardino stesso.
“Il Centro EuroMediterraneo – spiega Danieli – è uno dei massimi enti di ricerca sui cambiamenti climatici. Studia gli Oceani e le atmosfere, le correnti e le temperature, l’impatto dell’inquinamento sull’atmosfera e i nostri studenti avranno l’opportunità di entrare in questo mondo affascinante per poi dare libero sfogo alla loro creatività e inventare prodotti, servizi, app, strumenti didattici utili alla collettività. Tanto per fare un esempio si pensi a una cosa già esistente come una app per le previsioni del tempo e del mare quando devi prendere il traghetto”. L’edizione 2016 non è ancora cominciata, ma già la Fondazione lavora sul 2017: “Aumenteremo le risorse sia per il Giardino, sia per Icaro, la sezione per gli universitari e stiamo pensando di sviluppare il filone delle imprese creative, dando spazio all’arte e alla cultura”.