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Microsoft, non solo LinkedIn: le 196 acquisizioni che hanno reso grande Redmond

Pochi giorni fa il colosso di Redmond ha acquisito LinkedIn per 26,2 miliardi di dollari. Il popolare social network diventa così la 196esima società acquisita in quarant’anni. Aziende attraverso le quali Microsoft ha reso grande la propria storia.

Microsoft, non solo LinkedIn: le 196 acquisizioni che hanno reso grande Redmond

Due giorni fa una notizia ha lasciato di stucco Wall Street e gli investitori internazionali. Con una trattativa lampo Microsoft ha acquisito il controllo di Linkedin a 196 dollari per azione, valutando la società del popolare social network per professionisti 26,2 miliardi di dollari.

Con una breve nota congiunta le due società hanno comunicato la novità. Poco dopo, sul Nasdaq, LinkedIn guadagnava il 46% salendo da 130 a 194 dollari per azione in poco più di un’ora di contrattazione. Lo scopo della società guidata da Satya Nadella è quello di rilanciare la popolarità di LinkedIn dopo la delusione arrivata nell’ambito dell’ultima trimestrale 2015 che ha registrato un rosso pari a 8,4 milioni di dollari.

Era il 1987 l’anno in cui Bill Gates e Paul Allen, a 12 anni dalla nascita di Microsoft, decisero di cominciare il loro progetto di espansione, acquisendo Forethought (l’azienda creatrice di PowerPoint per intenderci) per 14 milioni di dollari. 41 anni dopo, con LinkedIn, è arrivata 196esima annessione.

Anni in cui il colosso di Redmond è riuscita a trasformarsi in una delle più importanti aziende d’informatica del mondo, la più grande produttrice di software al mondo per fatturato  accompagnando e ponendosi alla guida dell’evoluzione tecnologica globale.

Nel corso delle ultime quattro decadi, Microsoft si è espansa sempre di più. Le cifre ufficiali parlano di una spesa pari a 36,4 miliardi di euro per portare a compimento 45 operazioni: 4 acquisizioni portate a termine nel 2011, le 7 del 2012, le 8 del 2013, 10 del 2014 e soprattutto le 18 del 2015, il primo sotto la guida di Nadella. Allo shopping degli ultimi anni si aggiungono dunque i 26,2 miliardi spesi per LinkedIn.

Da sottolineare che, prendendo in considerazione solo il 2015, e quindi escludendo l’ultimo acquisto, Microsoft ha battutto tutti i concorrenti: Google si è fermata a 16 acquisizioni, Apple a 11, Twitter a 8. E il 2016 non accenna ad invertire il trend cominciato nel 2010 con sei acquisizioni in sei mesi.

Nel corso degli anni la società è arrivata in 22 Paesi, tra i quali Canada, Israele, Svezia, Danimarca, Svizzera, Australia, Thailandia, Nuova Zelanda e, ovviamente, Italia.

Tra le acquisizioni più rilevanti fuori dai confini statunitensi figurano Navision in Danimarca, Fast Search & Transfer in Norvegia, Mojang in Svezia e soprattutto  Skype in Lussemburgo, Nokia in Finlandia.

Quest’ultima in particolare, rappresenta una delle peggiori scelte compiute nella storia della società. Era il settembre 2014 e il colosso di Redmond ha sborsato 7,2 miliardi di dollari. Lo scopo era quella di attuare una sinergia tra software e hardware che però non è mai giunta a compimento. Alla fine, Microsoft è stata costretta a correre ai rapiri, svalutando l’asset che, a bilancio, non valeva nemmeno la metà di quanto era stato pagato.

Al contrario, tra le aziende che hanno contribuito allo sviluppo di Microsoft figurano senza dubbio Hotmail (acquisita nel 1997 per 500 milioni) Fast Search & Transfer, (1998, 1,2 miliardi di dollari). Bungie Software (2000, tra i 20 e i 40 milioni di dollari, è la società che ha sviluppato i primi capitoli del celebre videogioco Halo).

Capitolo a parte merita Skype. Fino a tre giorni fa, era l’acquisizione più costosa della storia di Microsoft con 8,5 miliardi di dollari spesi. Secondo un report di AppAnnie, è l’unica applicazione che compare nelle classifiche 2015 delle più scaricate (quarta) e delle più remunerative (nona).

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