Mattinata in altalena in Borsa per il titolo del Banco Popolare nel primo giorno dell’aumento di capitale: intorno alle 9,30, dopo un apertura da -2% che aveva portato il valore a 2,8 euro per azione, il titolo è tornato sopra i 2,9 euro per azione. Poi l’impennata fino a salire sopra i 3 euro per azione, per poi tornare sotto a metà mattinata. Nell’ultimo mese Banco Popolare ha comunque perso il 25% del proprio valore di Borsa, mentre oggi il diritto per comprare le nuove azioni perde il 13,4% a 0,88 euro, dal riferimento a 1,02 euro. A vendere i diritti potrebbero essere i piccoli azionisti, secondo alcuni trader riportati dalle agenzie di stampa.
Oggi prende dunque il via l’aumento da 996,34 milioni di euro, in pratica 1 miliardo, che ha come obiettivo quello di aumentare le coperture a fronte dei crediti deteriorati, i tanto temuti non performing loan o npl, in vista della fusione con la Popolare di Milano. In pratica, l’istituto guidato da Pier Francesco Saviotti è chiamato a rafforzare la propria base patrimoniale perché, unendo le forze con Bpm, diventerà più grande.
L’operazione si chiuderà il 22 giugno, mentre i diritti collegati alla ricapitalizzazione saranno negoziati in Borsa da oggi al 16 giugno. Il prezzo di sottoscrizione dei nuovi titoli è stato fissato a 2,14 euro, con uno sconto del 29,3 per cento rispetto al cosiddetto Terp, ossia il valore dell’azione depurato da quello dei diritti, del primo giugno. Gli azionisti potranno sottoscrivere i titoli a 2,14 euro l’uno nel rapporto di nove nuovi ogni sette già posseduti.
