Ubi Banca ha chiuso il primo trimestre dell’anno in corso con un utile netto in calo del 44,6% rispetto ai primi tre mesi del 2015 a 42,1 milioni di euro.
I proventi operativi sono scesi del 10,7% a 772,9 milioni, mentre il margine di interesse si assesta a 387,6 milioni (-10%) e commissioni nette registrano un ribasso dell’1,2% a 337,1 milioni (-1,2%). In aumento dell’1,2% invece gli oneri operativi, che salgono a 527,6 milioni, a fronte di un rapporto cost/income al 68,3%.
Ma ad attrarre l’attenzione del mercato è il calo verticale delle rettifiche sui crediti, in ribasso del 36,6% a 155,3 milioni di euro per un costo del credito annualizzato pari a 74 punti base (era a 95 punti base nel 2015). Gli impieghi si sono attestati a 83,5 miliardi (+0,2% da fine 2015), mentre la raccolta diretta è pari a 71,1 miliardi, in discesa dai 72,5 di fine dicembre. Il coefficiente common equity tier 1 ‘phased in’ si è attestato al 12,07% (12,08% a fine 2015), mentre il dato ‘fully phased’ è pari all’11,73%.
I conti pubblicati oggi hanno dato sprint al titolo di Ubi Banca che su Piazza Affari, dopo una mattinata di forte volatilità hanno ingranato la quinta e guadagnano attualmente il 2,4% a 3,242 euro.