La Banca centrale europea ribadisce la sua intenzione a proseguire nella politica accomodante e lancia messaggi non troppo incoraggianti sullo stato di salute dell’economia dell’area euro. E’ quanto emerge dal consueto bollettino mensile emesso dall’istituto di Francoforte: “In prospettiva è essenziale mantenere un grado appropriato di accomodamento monetario per il tempo necessario a sostenere il vigore della ripresa economica nell’area dell’euro e ad accelerare il ritorno dell’inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2 per cento”, è scritto nella nota.
La Bce aggiunge, come fa da mesi a questa parte, che “se necessario per il conseguimento del proprio obiettivo, agirà ricorrendo a tutti gli strumenti disponibili nell’ambito del proprio mandato”. Motivo: nell’attuale contesto “è indispensabile assicurare che le condizioni di inflazione estremamente bassa non si radichino in effetti di secondo impatto sul processo di formazione di salari e prezzi”. Che rafforzino dunque la tendenza al prolungamento della fase di tassi attorno a quota zero.
Secondo l’analisi di Francoforte la ripresa economica nell’area dell’euro sta comunque proseguendo, trainata dalla domanda interna, mentre la domanda estera rimane debole. I rischi per le prospettive di crescita dell’area dell’euro restano orientati verso il basso: la diagnosi della congiuntura economica della Bce è uguale a quella che la Commissione europea ha appena definito nelle previsioni macroeconomiche di primavera. La crisi è alle spalle, ma gli effetti continuano a farsi sentire aggravati dall’andamento di aree dell’economia mondiale che danno non poca preoccupazione anche per la stabilità dei mercati finanziari. E’ questo il quadro che emerge dal nuovo Bollettino economico di maggio.
La Bce indica inoltre che “la domanda interna continua a essere sorretta dalle misure di politica monetaria dato che il loro impatto favorevole sulle condizioni finanziarie, assieme al miglioramento della redditività delle imprese, incentiva gli investimenti”. D’altra parte, c’è evidenza che l’aumento dell’occupazione risultante dalle riforme strutturali attuate in precedenza e il prezzo ancora relativamente basso del petrolio dovrebbero continuare a sostenere il reddito disponibile reale delle famiglie e i consumi privati. Inoltre esercita il suo peso il fatto che l’orientamento delle politiche di bilancio nell’area dell’euro è lievemente espansivo
L’analisi del Bollettino è volta a rafforzare la convinzione che l’espansione monetaria forzata tanto criticata in Germania stia facendo bene all’economia. Recentemente Mario Draghi ha ricordato che l’alternativa sarebbe stata un’economia “inchiodata” nella recessione. In seguito alle misure di politica monetaria dei primi di marzo, scrivono gli economisti della Bce, le condizioni finanziarie generali nell’area dell’euro “sono migliorate”. La trasmissione dello stimolo monetario alle imprese e alle famiglie, in particolare attraverso il sistema bancario, “si sta rafforzando”. La crescita della moneta è rimasta solida, mentre il tasso di incremento dei prestiti continua ad aumentare gradualmente. I bassi tassi di interesse, le operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine e il programma ampliato di acquisto di attività finanziarie sostengono il miglioramento della dinamica della moneta e del credito.
La Bce sottolinea che la crescita dei prestiti bancari prosegue e che è migliorata la domanda per tutte le categorie. Il fattore determinante dell’allentamento dei criteri di concessione dei prestiti alle imprese è stata la concorrenza. Risulta che le banche hanno usato la liquidità derivante dal programma ampliato di acquisto di asset “principalmente per erogare credito” segnalando però l’effetto “negativo sulla redditività e che il valore negativo del tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale esercita un impatto positivo sui volumi di prestiti, ma pesa sul margine di interesse e sui margini sui prestiti delle banche”.
A giugno, come già annunciato, ci sarà la prima della nuova serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (Omrlt II) e cominceranno gli acquisti nell’ambito del programma che riguarda gli asset del settore societario. Omrlt II si articolerà in quattro fasi con cadenza trimestrale da giugno 2016 a marzo 2017. Le controparti potranno ottenere finanziamenti per un importo massimo complessivo pari al 30% di una quota specifica del loro portafoglio di prestiti idonei in essere al 31 gennaio 2016, meno l’eventuale ammontare già preso a prestito nelle prime due operazioni Omrlt condotte nel 2014 e non ancora rimborsato al momento del regolamento della nuova operazione di finanziamento.