L’Inter torna a sperare. La vittoria sull’Udinese riporta i nerazzurri a 4 punti dalla Roma, una condizione che, seppur momentanea, lascia aperto un piccolo spiraglio sul terzo posto. Molto, per non dire tutto, dipenderà da quanto accadrà domani all’Olimpico, quando i giallorossi ospiteranno il Napoli di Sarri e Higuain. In caso di vittoria romanista non ci sarebbe più nulla da fare, viceversa la corsa resterebbe quantomeno aperta fino alla fine del campionato. “Lunedì tiferemo Napoli, quando sei dietro devi per forza sperare nei passi falsi di chi sta davanti – ha spiegato Mancini. – Noi abbiamo fatto il nostro dovere, dovevamo vincere per tenere accesa una fiammella di speranza e ci siamo riusciti”. Al di là del sogno Champions (comunque difficilissimo da realizzare) il successo di ieri era praticamente obbligato, sia per blindare il quarto posto che per cancellare il ko di Genova. L’Inter lo ha centrato al termine di una partita vibrante, molto più complicata di quanto non si potesse pensare alla vigilia. L’Udinese, ormai praticamente salva e rigenerata dalla cura De Canio, è venuta a San Siro con la testa sgombra e le gambe fresche. Ne è uscito un incontro avvincente, ricco di gol, di occasioni e di capovolgimenti continui. L’inizio sembrava promettere un’Inter padrona del campo, invece, alla prima occasione, sono stati gli ospiti a passare in vantaggio con il solito Thereau, bravissimo a sfruttare un errore di Juan Jesus e a freddare Handanovic con un bel destro al volo (9’).
Un brutto colpo per i nerazzurri che però hanno avuto il merito di non perdere la testa. Al 36’ Icardi ha indossato gli insoliti (per lui) panni dell’assist man e ha servito a Jovetic la palla dell’1-1: per il montenegrino, lasciato tutto solo a pochi passi dalla linea di porta, è stato un gioco da ragazzi. Il secondo tempo s’è rivelato ancor più combattuto del primo. Pronti-via ed è stata l’Udinese ad avere la palla del sorpasso ma il destro di Thereau, questa volta, s’è stampato sulla traversa. Il grosso delle occasioni comunque lo ha avuto l’Inter, forte di un possesso palla schiacciante e di una motivazione superiore. Al 75’, dopo tanti sprechi, è stato nuovamente Jovetic a far esplodere di gioia il pubblico di San Siro, con una dinamica quasi uguale a quella del primo gol (questa volta però l’assist è stato di Biabiany). Il match ha regalato colpi di scena fino all’ultimo istante: in pieno recupero Handanovic ha evitato la beffa con una parata miracolosa su Zapata, e sul ribaltamento di fronte è arrivato il 3-1 di Eder, subentrato pochi minuti prima al posto di Icardi e autore (finalmente!) del suo primo gol in maglia nerazzurra. Serata importante per la classifica ma non solo: nel pre-gara infatti sono arrivate dichiarazioni significative di Thohir, ieri in tribuna assieme a Moratti e ai dirigenti del Suning, colosso cinese prossimo all’ingresso in società. “Non è vero che voglio cedere la maggioranza – ha spiegato il presidente interista. – Non mi interessa comprare nessuna squadra di Premier e non ho alcuna intenzione di scappare via com’è stato scritto. Stiamo cercando un partner, è vero, ma solo per costruire insieme una grande Inter”.