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Prince: la morte misteriosa di un’icona

Sulle prime non si sapeva neanche chi fosse quell’uomo trovato in fin di vita nell’ascensore della villa di Prince Rogers Neslon, a Minneapolis – Oggi l’autopsia – Si parla di un’overdose da oppiacei il 15 aprile.

Prince: la morte misteriosa di un’icona

Il mondo della musica dice addio a Prince. Sarà l’autospia prevista per venerdì a cercare di far luce su una morte ancora inspiegabile. Dai rapporti dei medici legali emerge che sulle prime non si sapeva neanche chi fosse quell’uomo trovato in fin di vita nell’ascensore della villa di Prince Rogers Neslon, a Minneapolis.

Secondo “molteplici fonti” l’ormai famoso atterraggio d’emergenza del 15 aprile non fu dovuto a un malore collegato a una forma influenzale, come dichiarato dal portavoce – ma piuttosto a un’overdose di oppiacei, a causa della quale il cantante sarebbe stato ricoverato d’urgenza in ospedale e trattato da un equipe medica specializzata. Lo scrive il sito Tmz, che ieri per primo ha dato la notizia della morte del cantante.

Da oltre trent’anni uno dei più talentuosi, prolifici e ingovernabili artisti della musica mondiale, Prince era nato il 7 giugno 1958 a Minneapolis. Cantante, musicista, attore, regista e produttore, dalla fine degli anni Settanta ha frequentato e mixato i più diversi generi musicali: dal soul al funk, passando poi al jazz, al pop e al rock psichedelico.

Un talento omaggiato niente di meno che da Miles Davis, che con Prince ha collaborato in diversi momenti, paragonandolo a Duke Ellington (e facendo infuriare Wynton Marsalis). Da For You, album di debutto del 1978, Prince ha sempre attirato l’attenzione dei fan e dei media: come quando nel 1987 pubblicò The Black Album, il cui autore doveva restare ignoto ma che, poco prima dell’uscita, fu ritirato e le sue copie mandate al macero. Non si è mai capito se Prince non fosse soddisfatto del risultato, se fosse rimasto infastidito della fuga di notizie riguardo alla titolarità dell’opera o se fosse stato snobbato dalla Warner Bros. Comunque alla fine il cd usci, ma nel 1993.


[Fan e giornalisti davanti alla casa di Prince]

Irrequieto e intransigente, Prince nel corso della sua carriera ha sempre navigato tra trionfi (Purple Rai, album e film), flop (Graffiti Bridge, suo secondo film), contratti milionari (famoso quello da 100 milioni di dollari con la Warner Bros nel 1992) e vari cambiamenti di nome (Tafkap, ovvero The Artist Formerly Known As Prince; The Artist; Symbol) per protesta contro le imposizioni delle major del disco.

Tra i vari messaggi di addio c’è anche quello del presidente americano Barack Obama: “Prince una volta ha detto che ‘uno spirito forte va oltre le regole’ – Nessuno ha avuto uno spirito più forte, coraggioso e creativo del suo”.



[A New York il Teatro Apollo rende omaggio a Prince con “Purple rain”]

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