Lorenzo Bini Smaghi, banchiere di rango internazionale (è stato nel board della Bce ed è attualmente presidente del colosso francese Societè Génerale), è il nuovo presidente di ChiantiBanca, una delle maggiori banche di credito cooperativo della Toscana e d’Italia. E’ stato eletto ieri dall’assemblea della banca di San Casciano Val d’Elsa che ha incorporato altre due banche locali.
La nomina di Bini Smaghi arriva subito dopo la riforma delle Bcc voluta dal governo Renzi e apre nuovi scenari nel banking toscano. Il primo test per la presidenza Bini Smaghi sarà la scelta o meno della way out prevista dalla riforma per le Bcc che abbiano un patrimonio superiore ai 200 milioni di euro (quello di ChiantiBanca è di 360 milioni) e vogliano restare indipendenti senza aggregarsi nel gruppone targato Federcasse.
ChiantiBanca non ha ancora deciso che cosa fare ma Bini Smaghi ha fatto notare la differenza di trattamento tra le banche che confluiranno nel gruppone e che avranno davanti 18 mesi prima di vedere i regolamenti attuativi e quelle che eserciteranno la way out che hanno solo 60 giorni per completare le loro operazioni e sottoporsi all’esame della Banca d’Italia.
La prima scelta di ChiantiBanca aprirà uno spiraglio sul futuro perché la banca di San Casciano vuole crescere e non è escluso che maturino le condizioni per nuove convergenze con un’altra banca molto dinamica dell’area fiorentina come la Bcc di Cambiano, che è la più antica Bcc d’Italia e che non fa mistero di voler restare sulla strada dell’indipendenza imboccata già trent’anni fa con la separazione dalla Federcasse.