Il tasso di disoccupazione nell’Eurozona è calato a febbraio al 10,3%, dall’11,2% di febbraio 2015 e dal 10,4% di gennaio scorso. L’ultimo dato registrato è il più basso registrato dall’agosto 2011. Nella Ue il è risultato stabile all’8,9%, in calo rispetto al 9,7% un anno prima. Si tratta per l’Unione del tasso più baso da maggio 2009. Queste le stime pubblicate oggi da Eurostat.
In Italia il tasso di disoccupazione a febbraio si è attestato all’11,7%, in risalita dall’11,6% a gennaio, ma comunque in calo rispetto al 12,2% di febbraio 2016. Secondo Eurostat a febbraio c’erano 21,651 milioni di disoccupati nella Ue di cui 16,634 nella zona euro. Rispetto a gennaio il numero dei disoccupati è calato di 59 mila unità nella Ue e di 39 mila nella zona euro. Rispetto a un anno prima i disoccupati sono diminuiti di 1,971 milioni nella Ue e di 1,303 milioni nella zona euro.
Tra gli Stati membri il tasso di disoccupazione più basso si è registrato in Germania (4,3%) e Repubblica Ceca (4,5%). Tassi più alti in Grecia (24% a dicembre) e Spagna (20,4%). Rispetto a febbraio 2015 il tasso di disoccupazione è calato in 24 paesi, è rimasto stabile in Belgio ed è aumentato in Austria (da 5,4% a 6%), Lettonia (da 9,7% a 10,1%) e Finlandia (da 9,1% a 9,2%). Riduzioni piu’ marcate a Cipro (da 16,6% a 12,6%), Spagna (da 23,2% a 20,4%) e Bulgaria (da 9,8% a 7,4%).
A febbraio il tasso di disoccupazione negli Usa era al 4,9%, stabile su base mensile e in calo rispetto a un anno prima (5,5%). Quanto alla disoccupazione giovanile a febbraio i senza lavoro nella Ue erano 4,381 milioni di cui 3,011 milioni nella zona euro. Rispetto a un anno prima i disoccupati sotto i 25 anni sono calati di 428 mila unità nella Ue e di 219 mila nella zona euro.
Il tasso di disoccupazione era del 19,4% nella Ue 3e del 21,6% nella zona euro rispetto a 20,9% e 22,7% a febbraio 2015. Tassi più bassi in Germania (6,9%), Repubblica Ceca (10,%), Danimarca (10,5%) e Malta (10,8%): tassi più alti in Grecia (48,9% a dicembre 2015), Spagna (45,3%), Croazia (40,3% nel quarto trimestre 2015) e Italia (39,1%).