Un girone intero ed è tutto capovolto. Juventus e Sassuolo si ritrovano dopo 4 mesi abbondanti di campionato e, mai come questa volta, è il caso di dire che nulla è uguale a prima. Ricordate dove si trovavano i bianconeri dopo quel piovoso mercoledì 28 ottobre? Al 12esimo posto, a ben 11 punti dalla Roma capolista e a meno 6 dai neroverdi di Di Francesco. Una classifica incredibile già allora e addirittura inconcepibile oggi, con la Signora al comando del campionato a +3 sul Napoli, un’imbattibilità che prosegue proprio dalla partita d’andata col Sassuolo e uno scudetto tornato, se non probabile, quantomeno più che possibile.
Eppure, la sconfitta del Mapei Stadium ci fu davvero, un po’ per il momentaccio della Juve, un po’ per le qualità degli emiliani, sempre pericolosi quando si trovano di fronte una grande. “Da allora siamo cresciuti molto – ha ribadito Allegri ricordando proprio la gara d’andata. – Il lavoro però non è ancora finito, se non vinceremo lo scudetto nessuno si ricorderà della nostra striscia positiva. Dovremo giocare con grande concentrazione, guai a pensare al Bayern Monaco”.
Già, perché l’elemento di maggiore insidia (con tutto il rispetto per il Sassuolo) è proprio l’imminente impegno europeo, che mercoledì vedrà i bianconeri giocarsi il tutto per tutto nel catino bollente dell’Allianz Arena. Inutile dire che il mondo Juve (inteso come stampa e tifosi) è già proiettato sulla Champions League, ecco perché questa sera sarà molto difficile scendere in campo con la testa giusta. Ma ad Allegri tutto ciò non interessa, tanto più che la recente sconfitta di Coppa Italia con l’Inter ha fatto suonare parecchi campanelli d’allarme.
L’obiettivo scudetto richiede il massimo impegno, ragion per cui il tecnico schiererà la miglior Juve a disposizione, ovviamente al netto dell’assenza di Chiellini (si tenterà di recuperarlo per Monaco). Allo Stadium sarà 4-4-2 con Buffon in porta (non prendere gol stasera significherebbe, di fatto, battere il record d’imbattibilità di Rossi), Lichtsteiner, Bonucci, Barzagli e Alex Sandro (favorito su Evra) in difesa, Cuadrado, Khedira, Marchisio e Pogba a centrocampo, Dybala e Mandzukic in attacco.
La Juve tipo insomma, per una sorta di prova generale di quanto accadrà all’Allianz Arena. Gira e rigira si torna sempre alla Champions, “usata” da Sacchi per ribadire la sua allergia al calcio di Allegri. “Intanto vorrei fare i complimenti al Rosenborg per tutti i campionati vinti in Norvegia – ha scherzato il tecnico bianconero. – Posso solo dire che il calcio è opinabile, bisogna rispettare le idee di tutti. E poi io a Sacchi voglio bene, è pur sempre una persona di 70 anni…”.
Il botta e risposta (iniziato ormai anni orsono) prosegue a colpi di sciabola e fioretto, intanto però la Juve deve pensare al campo e a un Sassuolo pericolosissimo, deciso a fare un altro scalpo eccellente dopo quello di domenica scorsa al Milan. Di Francesco, elogiato da Sacchi e, guarda caso, accostato proprio ai rossoneri durante tutta la settimana, ci proverà con il solito 4-3-3 privo però dello squalificato Defrel, degli infortunati Missiroli e Cannavaro e, a meno di colpi di scena dell’ultim’ora, della stella Berardi, convocato ma febbricitante (difficile possa scendere in campo). In difesa, davanti a Consigli, spazio a Vrsaljko, Antei, Acerbi e Peluso, a centrocampo Biondini, Magnanelli e Duncan, in attacco Politano, Falcinelli e Sansone.