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8 MARZO – Ricerca: le donne guadagnano il 14% in meno degli uomini

Uno studio della Bocconi sul settore della ricerca industriale indica che le donne sono sottorappresentate e hanno una retribuzione inferiore, anche considerando le differenze di ruolo, figli e altre caratteristiche. È necessario intervenire nei primi anni di formazione per stimolare le iscrizioni delle donne alle facoltà scientifiche e ingegneristiche mentre il Governo dovrebbe tutelare la retribuzione.

8 MARZO – Ricerca: le donne guadagnano il 14% in meno degli uomini

La qualità della ricerca delle donne non è diversa da quella dei maschi. Eppure, anche nel campo della ricerca industriale viene confermato il gap di presenza e retribuzione che si trova in molti altri settori: le donne costituiscono solo il 4,2% del totale degli inventori e guadagnano il 14% in meno delle controparti maschili, anche considerando le differenze di ruolo, i possibili figli e altre caratteristiche. I numeri sul settore sono analizzati da Myriam Mariani (Università Bocconi) e dalla coautrice Karin Hoisl (Mannheim University) in uno studio che passa in rassegna un campione di 9.692 inventori di 23 Paesi (che sarà pubblicato su Management Science col titolo It’s a Man’s Job: Income and the Gender Gap in Industrial Research).

Le autrici trovano che la relazione tra figli e reddito è negativa ma vale sia per gli uomini sia per le donne. Tuttavia, le donne guadagnano il 14% meno dei maschi. Inoltre, confrontano uomini e donne con caratteristiche simili e investigano se, all’interno di questi gruppi omogenei, ci siano differenze di retribuzione tra uomini e donne. Anche così, le donne guadagnano meno e il dato è statisticamente significativo.

Lo studio non si ferma a fotografare i numeri ma solleva questioni politicamente importanti: se le donne sono sottorappresentate è necessario intervenire per sostenere l’accesso alle professioni scientifiche durante i primi anni di formazione. Per stimolare le iscrizioni delle donne alle facoltà scientifiche e ingegneristiche, sostengono le due autrici, i docenti dovrebbero sforzarsi di incoraggiare le studentesse a intraprendere percorsi di studio scientifici. Non solo, anche i dirigenti scolastici potrebbero dare maggiori informazioni alle famiglie sull’importanza dell’apprendimento scientifico precoce e sui percorsi di socializzazione che influenzano le preferenze dei bambini per la scienza. Infine, sul fronte della retribuzione la palla passa ai Governi che dovrebbero creare meccanismi che assicurino uguale retribuzione a lavoratori con le stesse capacità e qualifiche.

 

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