Aggancio riuscito. Nell’anticipo del sabato il Napoli ritrova vittoria e testa della classifica, seppur con una partita in più rispetto alla Juventus. In attesa della risposta bianconera però gli azzurri possono sorridere: il successo sul Chievo era fondamentale per rinnovare le ambizioni scudetto, oltre che per tenere a debita distanza la Roma di Spalletti.
Dopo 3 pareggi e tante critiche, il Napoli s’è ripreso quel primo posto che aveva occupato per tanto tempo, logica conseguenza del 3-1 rifilato al Chievo, dimostratosi comunque avversario ostico e fastidioso. Sono stati proprio i gialloblu a sbloccare per primi il match al 2’: merito di un gran destro di Rigoni ma anche, se non soprattutto, colpa di Chiriches, sciagurato nel farsi portare via la palla al limite della sua area di rigore.
Doccia fredda sul San Paolo, anzi gelata, ma a riportare la temperatura a livelli più piacevoli ci ha pensato il solito Higuain. Al 6’ il Pipita ha trasformato in oro un cross dalla sinistra di Ghoulam, raggiungendo cosìla vertiginosa quota di 26 gol in campionato. L’1-1 ha dato agli azzurri quella serenità necessaria per macinare gioco, da sempre l’arma migliore insegnata da Sarri. L’assedio alla porta di Bizzarri è proseguito senza sosta fino al 38’, quando Chiriches,voglioso di riscattare l’erroraccio iniziale, ha regalato il 2-1 con un bel colpo di testa su assist di Jorginho.
Il vantaggio non ha cambiato i piani del Napoli, che ha continuato ad attaccare anche nel secondo tempo. Al 66’ Bizzarri ha impedito la doppietta di Higuain, poi però, 4 minuti più tardi, s’è dovuto arrendere al tap-in di Callejon, bravissimo a sfruttare l’assist di Allan e a segnare il gol del definitivo 3-1. “Sapevo che la squadra avrebbe risposto bene, oltretutto non era facile reagire allo svantaggio iniziale – il commento di Sarri. – Siamo molto soddisfatti per il risultato e per la prestazione, questa volta abbiamo raccolto quanto seminato”.
Oggi toccherà alla Juventus rispondere, nel tentativo di riprendersi la vetta della classifica. I bianconeri cercheranno un successo sul campo dell’Atalanta (ore 15), in un match abbastanza scontato sulla carta (gli uomini di Reja non vincono addirittura dal 6 dicembre!) ma non per questo da sottovalutare. La batosta di mercoledì scorso infatti ha lanciato un segnale forte e chiaro e questo indipendentemente dall’esito finale: giocare sotto ritmo può essere fatale anche per la Signora.
“La sconfitta con l’Inter è stata quasi salutare – ha spiegato Allegri. – Venivamo da 21 partite senza perdere, ogni tanto un passo falso ci può stare tanto più se indolore. A Bergamo sarà diverso, dovremo stare molto attenti perché loro in casa giocano bene. Abbiamo un solo risultato a disposizione: vincere”. Parole quasi profetiche visto che pronunciate ben prima del successo del Napoli sul Chievo.
Ma quanto accaduto al San Paolo contapoco: il tecnico bianconero infatti sa bene che questo è solo l’inizio del tour de force, tanto più che settimana prossima ci sarà la supersfida al Bayern di Guardiola. La Juve vuole arrivarci senza troppe preoccupazioni, ecco perché oggi, a differenza di mercoledì, scenderà in campo con i cosiddetti “titolarissimi”. Il 4-4-2 bianconero (Chiellini è indisponibile) vedrà Buffon in porta, Lichtsteiner, Bonucci, Barzagli ed Evra in difesa, Cuadrado, Khedira, Marchisio e Pogba a centrocampo, Dybala e Mandzukic in attacco. Reja, che ha promesso addirittura un viaggio a piedi a Gorizia in caso di vittoria, risponderà con un 3-5-1-1: Sportiello tra i pali, Toloi, Masiello e Paletta nel reparto arretrato, Conti, Cigarini, De Roon, Kurtic e Dramé in mediana, Diamanti sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Borriello.