E’ stato davvero un super martedì per i mercati finanziari. Sotto la spinta dei dati positivi in arrivo dall’attività manifatturiera e, soprattutto, dagli investimenti nel settore costruzioni (ai massimi dall’ottobre 2007), Wall Street ha vissuto la miglior seduta dell’anno, trascinando al rialzo i listini europei in un rally che prosegue stamane in Asia.
Dopo aver patito a gennaio il peggior inizio d’anno di sempre, Wall Street si è riscattata ieri mettendo a segno il miglior avvio di marzo della storia, grazie alla spinta delle banche, delle società tecnologiche e dei produttori di petrolio.
VOLA IL TECH. APPLE TORNA SOPRA I 100 DOLLARI
L’indice S&P 500 ha guadagnato il 2,39%, riducendo le perdite da inizio anno al 3%. Altrettanto brillante il Dow Jones (+2,11%). Meglio di tutti ha fatto il Nasdaq (+2,89%), spinto dal risveglio dei titoli tecnologici. Apple (+3,84%) è tornata dopo più di un mese sopra i 100 dollari. Sale anche Alphabet (+3,5%) nonostante il primo incidente di una vettura Google senza conducente.
Brilla anche il settore auto, spinto dalle vendite di gennaio: Ford avanza del 4,6%, fa ancor meglio a Wall Street Fiat Chrysler (+7,15%). Ma il segno più abbondano un po’ in tutti i settori, a partire dai finanziari. Fanno eccezione le utilities (-0,49% l’indice di settore), il classico porto sicuro dei momenti difficili. Anche dal fronte del petrolio arrivano segnali di rialzo.
CORRE TOKYO. MOODY’S TAGLIA LA CINA
La corsa del Toro prosegue stamane in Asia. Tokyo segna un balzo superiore al 4%, si mantiene in terreno positivo. Bene anche Hong Kong (+2,5%) e Sidney (+2%). La Cina non fa eccezione: salgono sia Shanghai (+1,4%) che Shenzhen (+1,1%), ma pesa sui mercati la decisione di Moody’s di abbassare l’outlook sulla Cina da stabile a negativo (rating Aa3).
Il peggio è passato? Presto per dirlo. A sostenere i rialzi contribuisce la prospettiva di nuovi interventi delle banche centrali, a partire dalla Bce. Ma la locomotiva Usa tira, scacciando i timori di recessione. La ripresa del manufacturing e dei titoli tecnologici dimostra che gli effetti del dollaro forte sono stati assorbiti.
PIAZZA AFFARI SOPRA I 18 MILA. IN VISTA APERTURA TORO
A favorire la ripresa delle Borse europee ha contribuito il calo dell’euro, ai minimi da un mese a quota 1,08340 rispetto al dollaro. Modesto invece l’impatto del rallentamento dell’attività del settore manifatturiero della zona euro, registrato dall’indice Pmi, sceso a 51,2 da 52,3 di gennaio.
E’ così maturata una seduta di brillanti rialzi per Piazza Affari e le altre Borse europee. A Milano l’indice FtseMib è salito del 2,2% tornando sopra quota 18mila. La Borsa di Parigi ha guadagnato l’1,2%, Francoforte +2,3%. I futures anticipano una nuova partenza positiva: Londra +47 pb, Parigi +45, Francoforte +90 punto.
SPREAD A 125, SI DIFFONDE LA MODA DEI TASSI ZERO
Sul fronte dei titoli del debito si restringe a 125 bp la forbice tra Btp e Bund. Il decennale rende 1,404%. In attesa della Bce si diffonde intanto la pratica dei tassi sotto zero. Una percentuale intorno a 4% del mercato europeo delle emissioni societarie “investment grade”, del controvalore complessivo di circa 2.700 miliardi di euro, corrisponde oggi un tasso inferiore allo zero. L’importo – dicono calcoli basati su dati TradeWeb – è oltre due volte superiore rispetto a tre settimane fa. Si tratta di circa 105 miliardi rispetto ai 48 miliardi all’8 febbraio.
FIAT CHRYSLER ALLA RISCOSSA: BOOM DI VENDITE IN ITALIA E USA
Sotto i riflettori il comparto automotive. Accelera Fiat Chrysler (+5,2%), estendendo così il rimbalzo dai minimi del mese di febbraio al +30% anche se il titolo perde ancora il 22% da inizio 2016. Su 30 analisti censiti da Bloomberg prevale l’ottimismo: 14 consigliano di acquistare il titolo Fca e 11 di tenerlo in portafoglio, il restante di venderlo. Il prezzo obiettivo medio è di 9,0 euro. Sulle attuali stime del consenso il P/E atteso per quest’anno è fissato a 4,28 volte.
A dar benzina all’ottimismo del mercato contribuisce soprattutto la fortissima crescita delle vendite a febbraio in Italia (+27%) e in Usa (+12%). Questi dati compensano le notizie negative dal Brasile dove a febbraio il mercato è sceso del 26% rispetto ad un anno fa. L’ad Sergio Marchionne ha detto che non esiste alcuna trattativa con Peugeot. “Abbiamo deciso di andare avanti da soli” ha aggiunto, rivelando di aver avuto nei mesi scorsi contatti senza esito con diversi produttori.
A favorire l’ottimismo sono anche le vendite sul mercato Usa. Si temeva una flessione, giustificata dal lungo rally che dura dal 2010. Al contrario, complice il calo del carburante, la marcia di Jeep e dei Suv ha addirittura preso velocità.
Vale per Fca ma anche per Ford (+3,8%) che ha archiviato il miglior febbraio di sempre nella storia della Casa automobilistica. Rispetto a una previsione media di incremento delle vendite del 13%, Ford ha fatto meglio in tutte e tre le categorie, auto, Suv e pickup, con un incremento medio del 20%.
Tornando a Milano, Ferrari sale dello 0,3% a 35,72 euro. A Wall Street il titolo della Rossa è cresciuto del 2,3% a fine seduta. il presidente Marchionne ha detto di prevedere che le vendite in Cina tornino a crescere quest’anno, ma a tasso contenuto. Bene anche Brembo (+1,97%).
BLUE CHIPS ALLA RISCOSSA: FINMECCANICA E ATLANTIA AL TOP
Giornata largamente positiva per buona parte delle blue chip. Finmeccanica +6,8%: il titolo beneficia dell’annuncio che il Parlamento del Kuwait ha dato il via libera all’acquisto degli Eurofighter, un contratto da circa 8 miliardi di dollari di cui la metà è la quota del gruppo italiano.
Atlantia +4,4%, galvanizzata dall’ipotesi di cessione di una quota fino al 30% di Autostrade per l’Italia. Nella scuderia Benetton brilla anche Autogrill (+4,12%). Il gruppo, tramite la controllata HMSHost, si è aggiudicato due nuovi contratti negli aeroporti di Baltimora/Washington e Greensboro, che dovrebbero portare ricavi per oltre 180 milioni di dollari nei dieci anni di durata delle concessioni.
Campari +3,5% dopo i positivi risultati 2015. I ricavi sono saliti del 2,5% anno su anno a 512 milioni di euro, 5 milioni di euro sopra le aspettative del consensus. L’utile operativo prima delle voci straordinarie si attesta a 112 milioni di euro, il margine sui ricavi è 21,9%.
L’esercizio 2015 si chiude con un utile netto di 175 milioni, esattamente in linea con le stime degli analisti ed in rialzo del 36% sul 2014. A fine anno il debito era 826 milioni di euro.
IL TORO SPINGE ANCHE MEDIA, TLC E PETROLIFERI
Brilla anche Mediaset (+4,5%) dopo che Morgan Stanley ha rivisto al rialzo la raccomandazione sulla controllata spagnola a overweight da underweight. Bene tra i media anche Rcs (+7,97): il mercato scommette nell’accordo con le banche creditrici entro marzo.
Importante rialzo anche per Telecom Italia (+3,3%), grazie agli acquisti di Vincent Bolloré. Vivendi, con un investimento di120 milioni, è salita al 23,80% del capitale dal 22,80% precedente, ormai ad un passo dall’obiettivo del 25%. Gli acquisti sino stati effettuati tramite Mediobanca, di cui Bolloré è il secondo azionista.
Da segnalare nel comparto del credito il rimbalzo di MontePaschi (+5%). Intesa+1,8%: l’ad Carlo Messina ha di nuovo negato di essere al lavoro su acquisizioni in Italia. Il manager ha confermato che tutto quanto è estraneo al core business sarà dismesso entro il 2017. Compresa la partecipazione in Saipem, acquisita a seguito dell’aumento di capitale da 3,5 miliardi di euro chiuso questo mese. Messina ha spiegato che la quota sarà venduta, senza fretta, quando ci saranno le condizioni.
Nel resto del settore corre Mediobanca (+4%). Ubi +3,6%l Unicredit +2,3%,
Petroliferi sostenuti dalla risalita dei prezzi del greggio: Eni +3%, prende il volo Saras (+7,74%). I broker hanno reagito positivamente ai dati di bilancio. SocGen (target 2,30 euro), Kepler-Cheuvreux (target 2,50 euro) e UBS (target 1,95 euro da 2,05 euro) hanno confermato il giudizio Buy. Barclays ha invece ribadito la raccomandazione Overweight con target 2,30 euro.