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Piazza Affari corre (+2,2%) ma Fca, Atlantia e Rcs volano

Un’altra seduta in rialzo per la Borsa di Milano, tra le migliori d’Europa grazie soprattutto al balzo di Fca, di Atlantia, di Mps, di Finmeccanica e Mediaset – Brillano anche Rcs e Saras – Tutti in ascesa i listini europei e americani.

Piazza Affari corre (+2,2%) ma Fca, Atlantia e Rcs volano

Volata finale per Piazza Affari che a fine giornata accelera e mette a segno un guadagno del 2,21% dopo una seduta in crescita. Il Ftse Mib chiude a 18.011,91 punti. Bene anche le altre Borse europee: Francoforte +2,34%, Parigi +1,22% e Londra +0,92%. Acquisti sul titolo Lse protagonista di una contesa nel rischio delle Borse mondiali.

L’Ice, holding di controllo del New York Stock Exchange e di Euronext ha annunciato un’offerta sul mercato della City per contrastare la fusione del gruppo Lse con la Borsa tedesca. Le vendite colpiscono invece Barclays dopo i conti 2015  e il taglio del dividendo nel 2016 e 2017.

In mattinata ha sostenuto gli umori dei listini l’andamento delle piazze asiatiche che poi hanno lasciato il testimone alla buona intonazione di Wall Street.

I mercati non sono stati influenzati dalla contrazione dell’attività manifatturiera in Europa che è risultata in calo. Gli investitori guardano già alla riunione della Bce del 10 marzo che potrebbe varare nuove misure di sostegno all’economia.

In Italia il dato Pmi sull’attività manifatturiera si è fermato a 52,2 punti, ai minimi da 12 mesi. Sempre in Italia, l’Istat ha comunicato la revisione al rialzo sulla crescita del Pil 2015: da 0,7 a 0,8 per cento, la crescita dell’occupazione a gennaio (+0,3%) rispetto a dicembre 2015 ma allo stesso tempo l’aumento della disoccupazione giovanile al 39,2%. La disoccupazione complessiva è stabile all’11,5%.

Lo spread Btp-bund chiude in deciso calo (-5 punti base) a 125 punti e rendimento all’1,41%.

A Wall Street gli indici si muovono positivi. Alla chiusura dell’Europa il Dow Jones saliva dell’1,55% e l’S&P500 dell’1,64% sulla scia di dati macroeconomici incoraggianti.

L’indice Ism manifatturiero è salito a febbraio a 49,5 punti da 48,2 e sopra alle attese degli analisti ferme a 48,5. Il mercato guarda ora al Beige Book di domani e ai dati sul mercato del lavoro di venerdì. Anche le spese per le costruzioni hanno superato le previsioni: a gennaio sono balzate dell’1,5% ai massimi dell’ottobre 2007.  Oggi si vota in 12 Stati e in palio c’è quasi la metà dei 1.237 delegati necessari per aggiudicarsi la nomination a luglio. Il cambio euro dollaro cede lo 0,28% a 1,0843.

 Il petrolio Wti è in rialzo dell’1,27% a 34,18 dollari al barile.  Contribuiscono le ultime dichiarazioni dei vertici dell’Arabia Saudita che tornano a parlare di accordi con altri paesi produttori di petrolio. 

Apre il Salone di Ginevra e si mette in luce il comparto Automotive, anche a Piazza Affari. Fca sale del 5,28%. CNH è invece l’unica blue chip negativa sul paniere milanese (-0,41%).

Miglior titolo del Ftse Mib è Finmeccanica +6,87%, seguito da Mps +5,02%, Azimut +4,67%, Mediaset +4,5%.

 Con la risalita del petrolio gli acquisti premiano anche i titoli petroliferi. Eni +3,09%, Tenaris +2,39% mentre Saipem chiude invariata. 

 In grande evidenza a Milano Campari che dopo un balzo del 7% chiude a +3,52% sostenuta dai risultati del trimestre: che hanno archiviato un forte incremento dei ricavi e un utile operativo più forte delle aspettative. 

Sotto i riflettori anche Atlantia +4,47% sull’onda della notizia che i Benetton sono alla ricerca di un partner intenzionato a rilevare un terzo del capitale di Autostrade per l’Italia, oggi detenuta al 100% dalla holding.

Il comparto bancario è positivo: Unicredit +2,39%, Ubi +3,66%, Intesa +1,88%, Bpm +1,88%, Banco Popolare +2,05%.

Intanto Banca Popolare di Vicenza fa rotta verso Piazza Affari. L’istituto ha depositato presso Borsa italiana la domanda di ammissione alla quotazione delle proprie azioni sul mercato telematico azionario (Mta) del listino milanese.

Titoli editoriali in fermento fuori dal Ftse Mib Rcs +7,97% spinta dall’attesa per la riunione del consiglio di amministrazione del 22 marzo per esaminare i dati definitivi dell’esercizio 2015 e la chiusura della trattativa con i sei istituti bancari sul rifinanziamento del debito del gruppo editoriale. Attese anche per fine mese novità sul piano di sviluppo al 2018.

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