In occasione dell’uscita del libro: “Le persone e la fabbrica. Una ricerca sugli operai Fiat Chrysler in Italia” (Edizione GueriniNext), Mondo Operaio organizza il prossimo 29 febbraio alle ore 15.00nella sede del CNEL a Roma un dibattito dal titolo, “Il lavoro oggi in Italia” tra:
Marco BENTIVOGLI, Pietro DE BIASI, Giorgio DE RITA, Vito GAMBERALE,
Tommaso NANNICINI. Introdurrà i lavori Luciano PERO.
“Le Persone e la fabbrica” rappresenta la più ampia e importante ricerca realizzata sulle condizioni di lavoro in Italia ed è stata realizzata intervistando, raccogliendo dati e osservazionidi oltre cinque mila lavoratori del gruppo Fiat- Chrysler. Promossa dalla Fim Cisl in collaborazione con il Politecnico di Milano e di Torino, è durata più di due anni (dal gennaio 2013 al marzo 2015), e ha studiato gli effetti sul lavoro e sui lavoratori di un nuovo sistema di produzione, il World Class Manufacturing (WCM) adottato poi progressivamente in tutte le fabbriche del gruppo FCA a partire dal 2006.
“Abbiamo fortemente promosso questa ricerca” – dichiara il Segretario Generale Nazionale della Fim, Marco Bentivogli – “perché, solo chi non conosce una fabbrica moderna e il lavoro di un metalmeccanico, può negare che un lavoratore sia meno frustrato in una fabbrica con una migliore organizzazione, in un ambiente sano, sostenibile e vivibile. Un semplice coinvolgimento non basta più: il salto è quello della partecipazione dei lavoratori e del sindacato per affrontare e vincere la sfida della conciliazione virtuosa tra produttività e qualità del lavoro e di vita”.
“Non lo diciamo solo noi – prosegue – sostenendo il tema di una vera partecipazione come uno dei cardini del nuovo modello contrattuale che stiamo trattando in questi giorni; lo dicono i lavoratori stessi. Lo dicono gli oltre 5 mila lavoratori del Gruppo Fiat-Chrysler, intervistati per la ricerca senza guardare ad orientamenti politico-sindacali: ascoltando le loro voci e il loro pensiero il sindacato individua e costruisce soluzioni di sostenibilità del sistema e non di mera denuncia di ciò che non va”.
“Siamo consapevoli” – conclude Bentivogli – “che, per non essere relegati alla marginalità o per non ridursi ad ostaggi delle trasmissioni televisive di intrattenimento, bisogna tornare tra i lavoratori, ascoltarli, studiare il loro lavoro, con il rispetto, l’attenzione e la curiosità di chi sa accantonare il proprio armamento di slogan per aprire la mente alle idee innovative”.