Vittoria doveva essere e vittoria è stata. L’Inter torna a prendersi i 3 punti in una partita delicatissima, impossibile da sbagliare per restare attaccati al treno Champions. Il 3-1 di San Siro però non deve ingannare: i nerazzurri hanno faticato molto più di quanto non dica il risultato e la Sampdoria, sempre più coinvolta nella lotta retrocessione, può recriminare sia per le occasioni sprecate che per un clamoroso rigore non visto dall’arbitro Massa. Il fallo di mano di D’Ambrosio (38’, sull’1-0 per l’Inter) andava punito con la massima punizione e questo, forse, avrebbe cambiato il corso della partita. Non è andata così e chissà che l’effetto Mourinho, presente in tribuna e omaggiato a più riprese da tutto San Siro (trattamento opposto invece per Ronaldo, insultato con cori e striscioni), non abbia finito per confondere anche il sestetto arbitrale, inadeguato anche in altre situazioni (Ranocchia e Quagliarella, per esempio, andavano espulsi). Provocazioni a parte, è quantomeno curioso che l’Inter si sia ripresa proprio sotto gli occhi dello Special One: solo un caso, ci mancherebbe, ma tant’è. “Lui ha vinto il triplete, è giustissimo che i tifosi lo omaggino – il commento di Mancini. – Tra molti anni, quando tornerò a San Siro da ex, penso succederà lo stesso anche con me”.
Tutto ciò passa ovviamente in secondo piano rispetto alla vittoria, ottenuta grazie a una prestazione difensiva ordinata e alla capacità di sfruttare le palle inattive. Al 23’, dopo aver rischiato di andar sotto in due occasioni (entrambe di Quagliarella), l’Inter è passata in vantaggio con D’Ambrosio, lasciato solissimo dalla difesa blucerchiata sugli sviluppi di un corner. L’1-0 ha messo in discesa la partita e così il primo tempo, anche in virtù degli errori di Massa, si è concluso senza ulteriori scossoni. Nella ripresa il pragmatismo nerazzurro ha colpito ancora: altro calcio d’angolo e colpo di testa vincente di Miranda, certificato dalla gol line technology (57’). A quel punto la resistenza della Samp, già di per sé fragile, si è sfaldata del tutto e al 73’ c’è stata gloria anche per Icardi, bravissimo a saltare Ranocchia (ex, lui sì, per nulla rimpianto) e a freddare Viviano con un sinistro chirurgico ed elegante (Mourinho, prossimo tecnico del Manchester United, avrà preso appunti). Il destro di Quagliarella in pieno recupero (92’) è servito solo per il tabellino, non certo per la classifica. Quella della Sampdoria resta bruttissima (oggi il Frosinone, in caso di vittoria, l’aggancerebbe a quota 25), quella dell’Inter invece torna a sorridere, per quanto bisogni ancora aspettare i risultati di Fiorentina, Roma e Milan. Intanto però i nerazzurri hanno fatto il loro dovere e possono preparare con maggior serenità la sfida di Torino con la Juve: di questi tempi è già qualcosa…