Dopo quasi quattordici anni di attesa i risparmiatori italiani in possesso dei tango-bond potranno finalmente rivedere i loro soldi. La svolta è stata voluta dal nuovo presidente argentino Mauricio Macri.
In base alle ultime notizie, i rimborsi potrebbero arrivare prima dell’estate, chiudendo finalmente la questione. “Se le cose vanno in modo positivo – ha dichiarato il presidente della Task Force Argentina, Nicola Stock – i nostri rappresentati potranno andare in vacanza con i soldi”.
Ricordiamo che, in base all’intesa preliminare raggiunta due giorni fa, i 50mila investitori che non hanno accettato i precedenti accordi di ristrutturazione del debito, aderendo invece all’azione legale intentata contro il governo argentino, potranno ottenere un rimborso del 150% del capitale nominale investito per un controvalore pari a 1,35 miliardi, considerando che nel corso degli anni il valore dell’investimento iniziale è stato eroso dall’inflazione. L’interesse annuo è stato fissato al 2,74% nominale, mentre quello reale sarà allo 0,82%.
L’accordo si riferisce a una vicenda nata a metà degli anni ’90, quando nessuno si sarebbe mai immaginato il default argentino. All’epoca nove gruppi italiani negoziarono con Buenos Aires un prestito obbligazionario di 14 miliardi di euro con un rendimento altissimo (quasi il 10%). Poco dopo, quando la crisi economica argentina diventò chiara a tutti, alcune banche decisero di scaricare sugli investitori il rischio che ormai era diventato altissimo, approfittando proprio dei rendimenti saliti alle stelle. Dopo il default del Paese sudamericano, i Tango-bond hanno perso totalmente il loro valore con perdite ingenti per tutti gli investitori che avevano deciso di acquistarli.
Oggi, dopo anni di vicissitudini giudiziarie, 50mila italiani sui 450mila totali (molti hanno accettato precedenti accordi di ristrutturazione), potranno finalmente ottenere i rimborsi grazie all’un accordo bilaterale preliminare fra il governo argentino e la TFA (la task force delle banche) per il pagamento in contanti del 150% del capitale corrispondenti a 900milioni di euro.
Parallelamente, la suddetta Tfa intende avviare un confronto con il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan in relazione al trattamento fiscale dei risarcimenti che i risparmiatori in possesso dei tango-bond riceveranno “Ho chiesto un incontro a Padoan – ha affermato Stock – che oserei definire un buon amico e con cui ho avuto contatti molto frequenti quando era all’Fmi, perchè voglio definire con lui gli aspetti fiscali. Non vorrei che dopo 14 anni di attesa queste persone, spesso anziane, dovessero ricevere anche uno schiaffo fiscale”.