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Mediobanca, duro attacco alla Bce: blocca l’M&A bancario italiano

Perché la Bce ha richiesto ulteriori informazioni alle sei banche italiane nonostante tutte le verifiche effettuate negli ultimi 18 mesi? E’ questo quello che si chiede Mediobanca che accusa Francoforte di bloccare il processo di M&A italiano che avrebbe lo scopo di stabilizzare il sistema bancario.

Mediobanca, duro attacco alla Bce: blocca l’M&A bancario italiano

Mediobanca non lascia spazio ad interpretazioni e lancia un durissimo attacco alla Banca Centrale Europea, accusandola di bloccare “in maniera scientifica” le banche italiane. Perché? Perché nel corso degli ultimi 18 mesi Francoforte ha compiuto analisi dei dati per gli Agr, effettuato i celeberrimi stress test e posto in essere vari tipi di supervisioni. A questo punto, si chiede l’istituto milanese, perché Francoforte ha richiesto ulteriori informazioni a Unicredit , Mps , Banco Popolare , Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Milano  e Carige? Crediti deteriorati, Texas e Srep, non offrirebbero alcun appiglio per ulteriori controlli.

Secondo gli esperti di Mediobanca l’opposizione della Commissione Europea a creare una bad bank italiana, nel momento in cui molti partner europei hanno già creato un veicolo sponsorizzato dal Governo o hanno fornito aiuti per il bail out, rappresenta un ostacolo enorme al tentativo da parte dell’Italia di digerire 201 miliardi di crediti deteriorati.

I dubbi a livello di regolamentazione, secondo gli analisti, potrebbero incidere significativamente sulla stabilità dell’intero sistema bancario. Il rischio coinvolge in particolare il funding e la solvency ratio, provocando forti danni sul processo di M&A italiano nel settore bancario che avrebbe lo scopo di creare istituti di credito di medie dimensioni più grandi e più solidi.

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