Un anno di luci e ombre per i colori azzurri nel 2015. I grandi trionfi arrivano soprattutto dagli sport individuali con due acuti straordinari nel nuoto e nel tennis. ??
Partiamo dalla delusione più grande per gli sport di squadra e cioè quella dell’Italbasket agli Europei. Gli azzurri escono ai quarti di finale per mano della Lituania, poi finalista in questa competizione. La nazionale allenata dal ct Pianigiani ha deluso soprattutto per le grandi potenzialità della rosa che vede quattro stelle Nba (oggi tre dopo il passaggio di Datome in Turchia) e i talenti di Gentile e Hackett. Una nazionale troppo discontinua, che perde contro Turchia e Serbia nella fase a gironi ma che allo stesso tempo riesce a demolire due corazzate come Germania e Spagna. La squadra terminerà il torneo al quinto posto con la possibilità di partecipare al torneo pre-olimpico per giocarsi un posto a Rio per il prossimo anno. Il prossimo anno al timone della nazionale, però, non ci sarà più coach Pianigiani ma Ettore Messina, uno dei tecnici italiani più vincenti della storia. Sarà un Messina-bis visto che l’allenatore siciliano ha già guidato l’Italia negli anni ’90 conquistando anche l’argento agli Europei del ’97.??
Dopo una delusione è il momento di passare ai trionfi e i più entusiasmanti a livello tecnico ce li ha regalati certamente Gregorio Paltrinieri, senza dubbio, il nuovo punto di riferimento del nuoto italiano. A soli 21 anni, Greg, così lo chiamano nell’ambiente del nuoto, ha già preso l’eredità dei vari Emiliano Brembilla, Massimiliano Rosolino e Filippo Magnini nonostante lui sia lo specialista della distanza lunga. Ha già sostituito il loro carisma e lo ha fatto con prestazioni sbalorditive già dagli anni scorsi. Il 2015 è stata poi l’apoteosi con i 1500 metri da urlo alla Kazan Arena nei campionati mondiali di quest’estate in cui, sfruttando il forfait del favorito della vigilia Sun Yang, ha sbaragliato la concorrenza di Cochrane e Jaeger conquistando la medaglia d’oro e stampando un 14′ 39” 93 che gli vale anche il nuovo record europeo. Ma Greg, forse, non aveva finito di sorprendere e ci ha riservato una sorpresa a poche settimane dal nuovo anno con la migliore prestazione di sempre in vasca corta nei 1500 metri. Il contesto è quello degli Europei in vasca corta in Israele dove Greg ha chiuso la sua prestazione in 14′ 08” 06 abbassando di due secondi il record del mondo di un grande del nuoto del passato come Grant Hackett.?? Ecco qui il video dell’ultima vasca agli Europei in Israele.
Dai trionfi in piscina a quelli in lungo e in largo per le strade d’Italia e Spagna. Stiamo parlando di Fabio Aru, il ciclista sardo del Team Astana che ha raccolto un secondo posto al Giro d’Italia a maggio e che ha poi trionfato a settembre nella Vuelta Espana. Nella corsa rosa il giovane scalatore ha dato filo da torcere ad Alberto Contador mettendo in discussione la vittoria finale fino alla penultima tappa. Nel Giro di quest’anno Aru ha conquistato due tappe di alta montagna vincendo prima sul traguardo di Cervinia e il giorno successivo al Sestriere dopo aver mandato fuori giri Alberto Contador sul Colle delle Finestre, cima Coppi del Giro 2015.
Ma il vero capolavoro Aru lo confeziona e lo regala alla sua amata Sardegna nella Vuelta Espana, la corsa a tappe di tre settimane che si corre in Spagna nel mese di settembre. Lì c’erano praticamente tutti i migliori corridori nelle corse a tappe a eccezione di Contador. Gli avversari di Aru erano gente del calibro di Nairo Quintana (maglia rosa nel 2014), Chris Froome (2 volte in giallo nel 2013 e nel 2015), Alejandro Valverde (sei podi alla Vuelta), Joaquin Rodriguez, catalano dal palmares chilometrico e Tom Dumoulin, passista olandese vera rivelazione di questa Vuelta. C’era anche Vincenzo Nibali ma sulla Vuelta e sul 2015 del siciliano compagno di squadra di Aru parleremo poco più avanti.
In questa Vuelta 2015, Aru ha semplicemente dimostrato di essere decisamente il più forte eliminando tappa dopo tappa gli avversari più accreditati e riconquistando la maglia roja sfilandola dalle spalle di un commovente Dumoulin e indossandola fino al traguardo finale di Madrid. Aru ha dimostrato, nonostante la giovane età, una grande esperienza e un grande senso tattico riuscendo a vincere la corsa spagnola senza aggiudicarsi nessuna vittoria di tappa.
Qui la sintesi della 20esima tappa, quella in cui Aru rinconquista definitivamente la maglia rossa di leader.
Se il 2015 è stato l’anno della consacrazione di Aru, non può certo dirsi la stessa cosa per l’amico e compagno di squadra Vincenzo Nibali che, nonostante i successi al campionato italiano su strada e al Giro di Lombardia, non può certo dirsi soddisfatto dell’anno che sta per terminare. La delusione più amara è stato il Tour de France mai disputato da protagonista per il trionfatore dell’anno prima. Il quarto posto finale in classifica generale può ingannare ma il ritardo complessivo di oltre 8 minuti e mezzo dal vincitore Froome fa capire che l’edizione 2015 dovrà presto essere messa in archivio per il campione siciliano. Ma va detto che il Tour 2015 non è stato certamente fortunato per Nibali, più volte attardato da buchi del gruppo o da cadute come nel caso della sesta tappa in cui finisce sotto una selva di bici dopo essere coinvolto in una caduta causata dalla maglia gialla di quella frazione Tony Martin. La fortuna, che in parte aveva aiutato Nibali nel Tour 2014, ha presentato il conto al siciliano l’anno successivo. L’unico acuto di Nibali in questo Tour è stato quello nella tappa alpina con arrivo a La Toussuire quando ha lasciato la compagnia del gruppo a oltre 50 km dall’arrivo andando a vincere in solitaria dopo aver ripreso tutti i fuggitivi della prima ora.
In Spagna, alla Vuelta, è andata anche peggio per il siciliano autore di una pessima figura che gli è costata la squalifica dalla corsa. Dopo una caduta a meno di 30 km dall’arrivo, Vincenzo Nibali è rimasto attardato rispetto ai migliori e ha così pensato bene di farsi aiutare dall’ammiraglia dell’Astana facendosi trainare per diverse centinaia di metri. Pizzicato dalle telecamere della corsa ecco che arriva puntuale la squalifica. Il 2015 del siciliano si chiude con la vittoria nell’ultima classica della stagione: il Giro di Lombardia. La speranza degli sportivi e degli amanti del ciclismo è che il successo di Como possa essere di buon auspicio sperando di rivedere il miglior Nibali nel 2016.????
Passando agli italiani del tennis va detto che fino ai primi di settembre sembrava una stagione certamente non esaltante ma poi è successo quello che nemmeno i più inguaribili ottimisti potevano attendersi: due italiane nella finale del singolare degli Us Open Flavia Pennetta contro Roberto Vinci. E una di loro (Roberta Vinci) arriva in finale dopo aver distrutto tecnicamente e psicologicamente in semifinale, e in rimonta, la dominatrice della stagione Serena Williams. Tanti i passaggi chiave della sua rimonta sulla numero 1 Serena Williams. Fra questi anche il favoloso punto nel settimo game del terzo set in cui risponde a ogni attacco della Williams lasciando a bocca aperta il pubblico di Flushing Meadows e chiedendo un applauso anche per lei mentre Serena attonita resta sulle gambe. Ecco la splendida sintesi nel video di Sky Sports Tennis.
Alla fine gli Us Open 2015 li vince Flavia Pennetta ma la festa è per entrambe consapevoli di aver scritto una pagina indelebile della storia del tennis, non solo italiano ma mondiale.?? Per la tennista di Brindisi Flavia Pennetta il successo agli Us Open è il miglior modo per dire addio al tennis, annunciandolo in diretta proprio al termine della gara, da vincente.
Per quanto riguarda gli sport di squadra va sottolineata il finale di stagione quasi perfetto della Juventus, dominatrice in campionato, vincitrice in Coppa Italia e finalista in Champions. La formazione di Allegri ha conquistato il pass per la finale dell’Olympiastadion di Berlino con fortuna e determinazione battendo nella fase a eliminazione diretta Borussia Dortmund, Monaco e il Real Madrid di Carletto Ancelotti. In finale contro il Barcellona, però, emerge tutto il talento straordinario degli uomini di Luis Enrique. La Juve si arrende al Barça per 3-1 dopo aver lottato assolutamente alla pari per oltre un’ora. La nuova stagione si riapre con qualche crepa di troppo per i bianconeri costretti a inseguire in campionato dopo che dopo le prime sei giornate avevano racimolato solo 5 punti registrando la peggior partenza bianconera in campionato negli ultimi 45 anni. Ma il calcio è strano e spesso riserva sorprese tanto che alla pausa natalizia ora la Juve è a soli 3 punti dalla vetta della classifica dopo aver inanellato 7 vittorie consecutive.??
Chiudiamo la carrellata del 2015 degli italiani con i motori. La Ferrari in Formula 1 ha chiuso il 2015 con un ottimo secondo posto in classifica costruttori e la terza posizione di Vettel. Se da una parte si conferma il dominio delle Mercedes, dall’altra non si possono dimenticare i tre acuti di Sebastian Vettel, al primo anno con la Rossa. Insomma, il 2015 è stato l’anno in cui a Maranello hanno gettato le basi per tornare a vincere nel prossimo anno: le Mercedes sono avvisate.
Per quanto riguarda le due ruote motorizzate tutta l’attenzione è per Valentino Rossi e per il suo Mondiale sfumato nel finale di una delle stagioni di MotoGp più belle e roventi di sempre. Il pesarese ha corso alla grande praticamente per tutta la stagione mostrando una costanza, una regolarità che nessuno ha saputo anche soltanto imitare. Il secondo posto in classifica generale, alle spalle del compagno di squadra e rivale Jorge Lorenzo arriva tra mille rimpianti per quanto accaduto soprattutto a Sepang con l’episodio del presunto “calcetto” a Marc Marquez. Quel fatto ha condannato il Dottore. La penalità inflitta dalla direzione corsa con la conseguente partenza dall’ultimo posto nel gp finale di Valencia ha di fatto estromesso il pesarese dalla corsa per il titolo e consegnato il successo a Jorge Lorenzo, perfetto nell’ultima gara in casa e vincitore del mondiale 2015.