I socialisti non hanno nulla da dire a Mariano Rajoy e per l’ennesima volta confermano di non voler avallare una sua possibile investitura, né di qualsiasi altro membro dei popolari, a Premier.
Questo quanto dichiarato dal leader del Psoe Pedro Sanchez, che non ha lasciato a Rajoy neanche il tempo di fare le sue offerte, vale a dire la presidenza della Camera e il via libera alle riforme costituzionali, chiedendo in cambio il voto di fiducia o quantomeno l’astensione che gli permetterebbe di occupare la poltrona di Primo Ministro.
Al momento il rifiuto sembra essere totale. Il motivo è presto detto: “Il partito non appoggerà Rajoy e il PP perché i cittadini hanno espresso attraverso il voto la volontà di cambiare”.
Se a governare non sarà Rajoy, quale sarà il futuro politico della Spagna? “La prima forza politica ha la responsabilità di tentare la formazione di un Governo e – ha continuato Sanchez – una volta completato l’iter, porremo in essere il mandato che i cittadini ci hanno affidato, formando un Governo di cambiamento”.
Un Governo di cambiamento che nelle intenzioni del Psoe sarà presieduto proprio da Sanchez. A questo punto però occorrerà trovare i numeri. I socialisti hanno già escluso qualsiasi accordo con Podemos che preveda la concessione alla Catalogna del referendum per l’indipendenza richiesto da Iglesias. “Non accetteremo questa ipotesi, è l’ultima delle opzioni da considerare”. Da sottolineare però che al momento, neanche l’alleanza con Podemos consentirebbe al partito socialista di raggiungere i 176 seggi necessari per gonvernare. Nel corso delle prossime settimane, negoziatori incaricati da tutti i partiti politici si incontreranno per trovare una soluzione. Lunedì prossimo Rajoy incontrerà Pablo Iglesias, subito dopo toccherà al leader di Ciudadanos, Rivera. Ma al momento la governabilità sembra essere un’utopia.