I soliti vini, l’eterna sfida delle bollicine con la Francia, le novità della birra e dell’olio, l’immancabile panettone e il grande ritorno del cotechino, rigorosamente artigianale e made in Italy. La sfida del gourmet per Natale e Capodanno è aperta, tra novità e tradizione: che cosa mangeranno (o regaleranno) gli italiani tra cenoni e pranzi durante le feste? Se è vero che la crisi ha frenato l’opulenza dei tempi d’oro, c’è invece una gran voglia di qualità. E di italianità.
A confermare la tendenza è Filippo Sinisgalli, executive chef del Palato Italiano, nuovo club da centinaia di iscritti che promuove le eccellenze enogastronomiche e la cultura del gusto italiano. “Sarà che stiamo vivendo un brutto momento – racconta lo chef – con la paura del terrorismo, ma per queste feste abbiamo molta voglia di coccolarci: c’è molta voglia di italianità e di regalare qualcosa di buono agli altri, per farli stare bene, e anche di prenderci del tempo per noi stessi, per cucinare insieme alla famiglia”. Niente precotti infatti, quest’anno una delle grandi tendenze è il prodotto artigianale, in primis – per l’ultimo dell’anno – il cotechino, ma da preparare con pazienza e con le proprie mani.
“Prendendosi il tempo e il gusto di farlo”, specifica Sinisgalli. Anche nei regali cresce la voglia di made in Italy, con richieste sempre più sorprendenti: “Si pensa sempre al vino, ma recentemente mi sono capitati ordini impensabili fino a qualche anno fa: un nostro cliente ha voluto regalare ai suoi amici francesi una selezione di oli di alta qualità. Stiamo riscoprendo tutte le eccellenze, anche quelle di prodotti, come l’olio, considerati un tempo comprimari in cucina”. Ma che invece possono far fare una gran bella figura, come un panettone artigianale ben presentato: “Quest’anno ne proponiamo uno la cui confezione è stata curata dalla nostra designer. E’ la sintesi dell’italianità: l’eleganza del gusto nell’eleganza del packaging”.
EATALY – Se pensi al Natale e al cibo, non puoi non pensare a Eataly. Il supermercato dell’eccellenza italiana, che continua a espandersi nel mondo (ha da poco aperto il suo primo negozio in Europa, a Monaco di Baviera), propone la solita gamma di offerte all’insegna dell’alta qualità. Per quanto riguarda le confezioni di prodotti, si va dai 39,90 euro per la Colazione sotto l’Albero ai 199 euro per il top delle Eccellenze di Eataly: dall’Antica Torroneria Piemontese ai giandujotti Caffarel, dalle tavolette di cioccolato Domori alle lenticchie di Altamura, dal Parmigiano Reggiano Vacche Rosse a una selezione di vini Barolo pregiati.
Passando per un Natale all’insegna del Bio, con il cofanetto da 59,90 euro che include tra gli altri pasta di Gragnano, ceci secchi prodotti dall’associazione Libera Terra (che riqualifica terreni confiscati alle mafie) e un Barbera d’Alba Superiore della cantina Brandini. Per quanto riguarda i panettoni si va dai 9 euro ai 109 euro per quello considerato migliore, il Panettone classico da 5 kg della storica pasticceria milanese Cova. E poi il bere, con i soliti bianchi, rossi e bollicine, ma anche la new entry della birra: è ormai arrivata anche da noi una secolare tradizione del Nord Europa. Eataly propone tre tipologie del birrificio piemontese Baladin (fondato nel 1996), tutte in bottiglia e al prezzo di 11,50 euro. Baladin ha anche creato una birra dedicata proprio al Natale: la Noel Café, al gusto di caramello e caffè. L’ideale da abbinare ai dolci natalizi.
BOLLICINE – Il grande classico rimangono però i vini: bianchi per i cenoni, rossi per i pranzi e poi l’eterna sfida Italia-Francia sulle bollicine: champagne o spumante? A descrivere le tendenze, confermando una sempre maggiore voglia di italianità, è Tiziana Sinisgalli, sommelier del Palato Italiano: “Con lo champagne francese siamo sempre sul 50 e 50, ma gli italiani iniziano a rendersi conto di quello che hanno in casa. Iniziano a capire che le nostre bollicine non sono affatto di serie B rispetto a quelle francesi”. Anzi il Trento Doc, del quale fa parte anche il rinomato Ferrari, “è stato di recente eletto miglior spumante del mondo: ce la giochiamo alla pari con i francesi”. Trento doc e Franciacorta sono gli unici in Italia realizzati con metodo classico, ossia quello utilizzato per lo champagne. “Ben diverso è il prosecco, che può essere un buon prodotto ma di qualità necessariamente inferiore: tante volte all’estero si identificano le bollicine italiane col il prosecco, che è quello che esportiamo di più, ma non è così”.
E dunque si finisce per sottovalutare un’altra eccellenza. Eataly propone il Ferrari sia da solo nella confezione Latta Perlè con calici a 44 euro, sia abbinato alla Grappa Solera per 59 euro, sia nelle selezione di quattro bollicine italianissime: Prima Cuvée Brut; Monte Rossa, Maximum Brut Metodo Classico Ferrari (che singolarmente si prende con 20,50 euro); Cletò Pignoletto Extra Dry; Chiarli, Falanghina Brut, per 64 euro. “Le bollicine vanno scelte a seconda dei momenti – spiega la sommelier Sinisgalli -: per l’aperitivo, ma secondo noi anche per la prima fase di un pasto, consigliamo un Trento Doc o un Franciacorta. Per i dessert e i brindisi invece vale la regola che il dolce segue sempre il dolce: quindi un Malvasia frizzante o il classico Moscato d’Asti per il brindisi, mentre per accompagnare genericamente a panettone, pandoro e altri dolci vanno bene il solito Passito siciliano o il Verduzzo friulano”.
VINI – A tavola invece? “Per i cenoni la fa da padrona il bianco, da accompagnare al pesce: i vini che per eccellenza si abbinano meglio a quel tipo di menù sono il Verdicchio marchigiano e il Vermentino ligure. Consideriamo anche il Riesling e il Sauvignon, ma la loro struttura è un po’ meno morbida rispetto a quella degli altri due, che sono perfetti”. La regola per cui il bianco accompagna il pesce è dunque confermata, anche se “dipende dal pesce: per quelli più carnosi va bene il rosso, ma non è di solito il caso dei menù natalizi”. “Per quanto riguarda i rossi – prosegue l’esperta del Palato Italiano – consigliamo i vari Brunello, Barolo, Barbaresco e Dolcetto d’Alba. Questo per il pranzo di Natale, mentre da accompagnare al cotechino va benissimo il Lambrusco”. Tra le proposte di Eataly, quella di più alto livello è proprio la verticale di Barolo: un tris di annate scelte da quasi 300 euro. Ma ce la si può cavare con molto meno con un Nebbiolo Magnum Langhe a 49 euro, o un Barolo Riserva Doc a 51, o una confezione di 12 bottiglie di 4 etichette differenti della cantina veneta Serafini & Vidotto, per 231 euro.
EXPORT E CONSUMI – L’exploit del food made in Italy è confermato anche dai sorprendenti dati pubblicati di Confartigianato. Il 2015 è stato un anno da record: esportati quasi 30 miliardi, di cui 310 milioni solo in dolci natalizi, con un +10,% rispetto all’anno precedente. Il Paese più goloso di prodotti italiani è proprio la Francia, e quello dove questa tendenza è cresciuta di più gli Stati Uniti (+45,5% sul 2014). Ma soprattutto, dopo 9 anni sono in ripresa anche in consumi interni: le vendite alimentari sono cresciute nei primi nove mesi per la prima volta dal 2006. E le festività natalizie, si sa, stimolano gli acquisti: i consumi di alimenti, a dicembre, mostrano un valore di 15,2 miliardi, vale a dire 2,6 miliardi in più (+21,2%) rispetto alla media dei consumi mensili di tutto l’anno.
NON SOLO EATALY – Non ci sono però solo le offerte di Eataly: anche le altre catene di supermercati sono entrate nella corsa al gourmet. Così Auchan propone la linea “Passioni”, mentre Pam Panorama, che ha aperto un sito solo per i vini, “I Tesori”. Carrefour ha addirittura aperto in Italia quattro Market Gourmet, che in quanto a eyecatching fanno quasi il verso a Eataly tra ricchi banchi del pesce, rigorosamente fresco, e una straordinaria offerta di alcolici. Non è da meno Esselunga, che fa anche una raccolta punti parecchio invitante: con i punti Fragola si possono prendere biglietti aerei, mobiletti ma anche olio extravergine toscano e piatti da ristorante stellato.