Per lo scudetto c’è anche la Juve! Quello che da tempo aleggiava nell’aria è diventato ufficiale dopo ieri sera: i bianconeri sono tornati protagonisti del campionato e lotteranno fino alla fine per inseguire il titolo. Battere la Fiorentina era fondamentale e la Signora ci ha riuscita con una partita intelligente e concreta, in perfetta sintonia con l’ultimo periodo d’oro (Siviglia a parte), che l’ha vista totalizzare ben 6 vittorie consecutive in campionato.
Un ruolino incredibile, soprattutto se si pensa a come stava la Juve fino a un mese fa: in molti la davano per morta, invece non era affatto così. Il 3-1 di ieri, per giunta in rimonta, vale il quarto posto in solitaria (scavalcata la Roma), l’avvicinamento a Fiorentina e Napoli (ora a – 2) e un messaggio forte e chiaro all’Inter capolista. “La favorita per lo scudetto resta lei – ha glissato Allegri. – E’ una squadra che fa paura e sappiamo che per raggiungerla servirà un’impresa. Dobbiamo pensare a un passo alla volta, ora vinciamo a Carpi e godiamoci un Natale tranquillo”.
Lo può ben dire il tecnico bianconero, tornato in sella dopo un inizio terribile che lo aveva portato sul banco degli imputati. Nella rinascita c’è anche la sua mano: basta esperimenti tattici e rotazioni esasperate ma scelte chiare e precise. Il 3-5-2 ha ridato serenità al gruppo e di questo hanno beneficiato soprattutto i nuovi acquisti, in particolare Dybala e Mandzukic.
Anche ieri la coppia-gol bianconera ha fatto il suo dovere con buona pace di Morata, al momento declassato a riserva di lusso. Rimandata invece la Fiorentina di Paulo Sousa: il gioco c’è e si vede parecchio, la sensazione però è che la squadra si sgonfi nei grandi appuntamenti.
“Non è facile giocare a Torino – ha spiegato il portoghese. – Noi abbiamo provato a controllare la gara ma siamo incappati in alcune difficoltà. Conoscevamo le qualità della Juve, squadra fortissima che non concede quasi nulla”. Eppure la retroguardia bianconera un errore lo aveva fatto: come definire altrimenti lo sciocco fallo di Chiellini su Bernardeschi? Un regalo troppo ghiotto per lo specialista Ilicic (6 rigori su 6 segnati), che gelava Buffon e i 40 mila dello Stadium dopo appena 3’.
La Juve d’inizio stagione avrebbe mollato, questa invece ha la bava alla bocca. Neanche 3’ dopo e Cuadrado, ex illustre schierato a sorpresa al posto di Lichtsteiner, beffava Tatarusanu con un colpo di testa che rimetteva tutto in discussione. Sembrava l’inizio dei fuochi d’artificio, invece Juventus e Fiorentina iniziavano un match molto tattico, basato sulle rispettive specialità: il palleggio per i viola, la pazienza per i bianconeri. Perché Allegri sa bene che, con tanta qualità in campo, prima o poi un gol arriva, basta solo non farsi prendere dall’ansia.
E così, dopo 80’ senza particolari brividi, ecco il finale scoppiettante. Prima Mandzukic (un attimo prima di lasciare il posto a Morata), poi Dybala e la Signora ha finito per vincere un match importantissimo, forse addirittura fondamentale. Lo scudetto resta lontano ma ora è davvero un obiettivo raggiungibile: il popolo bianconero non poteva chiedere un regalo migliore.