Intesa Sanpaolo apre a Londra una nuova filiale della divisione private banking. Con l’approdo nella City, l’istituto torinese punta a diversi obiettivi: assumere la gestione dei patrimoni all’estero degli italiani quelli della comunità italiana di Londra e fare da hub per le realtà del gruppo fuori dall’Italia che guardano alla piazza londinese.
Paolo Molesini, ad di Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking, ha fissato i target per la filiale londinese: “L’obiettivo sono i 5 miliardi di masse gestite in tre anni, ma si tratta di obiettivi conservativi e vogliamo superarli”. Il private banking del gruppo, allo stato attuale, conta circa 190 miliardi di euro di masse gestite.
Per l’Ad Carlo Messina, Londra “è la Piazza più importante di tutte e qui la banca può giocarsi una partita europea dove testare anche la sua forza”. La sede è localizzata negli uffici della ex Banca commerciale italiana, nel cuore della City dove già trovano spazio altre attività del gruppo”.
L’istituto, inoltre, ha avviato una campagna di reclutamento per ampliare il corpo dei dipendenti di stanza a Londra, portandolo a 15-20 persone. Messina, poi, non esclude di esportare il modello Londra altrove, soprattutto in “Piazze dove c’è una forte presenza di italiani”.
Sul fronte della cedola, invece, nonostante il gruppo dovrà intervenire per il salvataggio dei quattro istituti commissariati (che peserà per 380 milioni nel quarto trimestre), Intesa non esclude la possibilità di un revisione al rialzo rispetto ai due miliardi previsti dal piano per i dividendi: “Abbiamo 2,7 miliardi di utile già fatto nei nove e mesi e sinceramente credo che ci sia uno spazio ancora per rendere felici i nostri azionisti – ha spiegato l’ad Carlo Messina -. Vedremo sulla base dei risultati di fine anno”.