Cresce il numero di immigrati che dispongono di un conto corrente presso banche italiane. A dirlo è il Rapporto dell’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti, gestito dal CeSPI, in collaborazione con Abi e finanziato dal Ministero dell’Interno e dalla Commissione Europea, secondo cui il trend di crescita del processo di bancarizzazione nel nostro Paese prosegue a ritmi sostenuti.
Sono, infatti, circa 2,4 milioni i migranti con un conto corrente presso banche italiane e altri prestatori di servizi di pagamento, mentre oltre 1,2 milioni sono i titolari di carte conto, ossia carte che dispongono di un codice IBAN, con un incremento del 13% nell’ultimo anno e un tasso di crescita medio annuo del 20% tra il 2011 e il 2014.
Secondo lo studio, presentato a Palazzo Altieri a Roma, i conti correnti in maggiore crescita sono quelli intestati ai cittadini cinesi (+13%), seguiti da ucraini e moldavi (+11%), e quelli dei cittadini indiani, pakistani e del Bangladesh (+10%). L’unica variazione negativa riguarda Serbia e Montenegro (-2,6%), mentre la Tunisia si mantiene sostanzialmente stabile (+0,1%).
A livello di distribuzione sul territorio italiano, il 62% dei nuovi conti correnti è al Nord, il 27% al Centro e l’11% al Sud. Tra gli immigrati, la cointestazione si ferma al 19% contro il 21% dei correntisti italiani. In leggerissimo aumento anche i conti correnti aperti dai migranti da più di 5 anni, dal 35,3% del 2013 al 35,6% del 2014.
In netta crescita, invece, i migranti con profili finanziari evoluti – ossia coloro che presentano un’elevata familiarità col settore bancario e utilizzano almeno sei prodotti finanziari -, passati dal 16% del 2009 al 34% del 2014. Tra i prodotti, i più utilizzati sono carte prepagate, di debito e carte conto dotate di codice IBAN (70%), i libretti di risparmio bancari e postali (oltre il 60%) e gli altri prodotti assicurativi (40%).
La diffusione tra i correntisti immigrati dell’internet banking si attesta, invece, al 48%, mentre si amplia l’accesso al credito, con il 26% dei correntisti che dispone di una qualche forma di finanziamento presso una banca o BancoPosta. L’11%, infine, è titolare di un mutuo.